La mattina del 5 settembre 2023 i dipendenti dell’ufficio sanatoria di Roma hanno dovuto chiamare i Carabinieri per tutelarsi dall’ira degli utenti presenti negli uffici. A raccontarlo sono gli stessi dipendenti, che in forma anonima hanno diffuso una nota in cui descrivono la situazione in cui operano quotidianamente da poco più di un anno. La sede, infatti, ha riaperto al pubblico nell’aprile 2022 dopo due anni di pausa causa Covid. Ma a quanto pare le pratiche continuano ad essere molto lente.E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa.
Pratiche lente e dipendenti comunali lasciati in balia del pubblico: caos all’Ufficio Condono di Roma
La denuncia dei dipendenti dell’ufficio condono di Roma
“Abbiamo rivolto decine di richieste di aiuto e tutela all’azienda, ma siamo rimasti inascoltati“. Lo riferiscono i dipendenti di Risorse per Roma Spa, società in house partecipata al 100% da Roma Capitale, che si occupa delle pubbliche relazioni in via di Decima, sede dell’ufficio di sanatoria. “Per queste persone – si legge nella nota – il privilegio di rappresentare una carica strategica si è trasformato in un continuo rischio per la propria salute e nella condanna senza appello a rinunciare a qualsiasi crescita professionale”.
“Tutte le difficoltà sono imputate a noi”
Per i lavoratori la colpa dei disagi riscontrati dagli utenti è tutta loro: “Le procedure digitali sono un flop? La piattaforma telematica è sempre bloccata? – precisano – il protocollo Pec impiega giorni prima che venga recapitata una comunicazione? Non c’è problema, ci penseranno tre operatori della RpR Spa a calmare gli animi di migliaia di cittadini e tecnici infuriati, che sapranno sicuramente spiegare con cortesia e professionalità che non c’è motivo di lamentarsi, il futuro dell’urbanistica è già qui e sono gli utenti che non se ne sono accorti“.
Nel 2020, un’indagine per corruzione è costata le manette a sei persone
Gli anonimi dipendenti fanno riferimento, nella lettera-denuncia, a quanto accaduto nel giugno 2020 “quando le filiali furono chiuse in occasione della conclusione delle indagini per corruzione, per illecita manomissione di pratiche di sanatoria e l’alterazione delle relative procedure amministrative”. Tre anni fa, infatti, gli inquirenti avevano disposto le manette per sei persone, quattro delle quali dipendenti di Risorse per Roma. La riapertura dell’ufficio, però, non sembra essere stata presa bene dai dipendenti che si trovano ad affrontare una situazione infuocata e hanno dovuto ricorrere alla polizia per evitare conseguenze peggiori di un semplice sfogo di un cittadino arrabbiato.