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Omicidio Rossella Nappini, fiaccolata delle colleghe davanti al San Filippo Neri

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Rossella Nappini

E’ in programma per domani, giovedì 7 settembre 2023, una fiaccolata in memoria di Rossella Nappini, l’infermiera uccisa a coltellate a Roma. La manifestazione, a cui parteciperanno le colleghe di Rossella, inizierà alle ore 19 dal Policlinico San Filippo Neri (via Giovanni Martinotti, 20). Gli organizzatori richiedono a tutti di partecipare e di portare cartelloni per dire no al femminicidio.

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La Procura convalida il fermo per l’assassino

La Procura di Roma ha chiesto la convalida del fermo per A.H., il 45enne accusato dell’omicidio di Rossella Nappini, infermiera 52enne uccisa a coltellate nell’androne del palazzo in cui viveva assieme ai due figli e all’anziana madre. L’udienza davanti al gip della Capitale si svolgerà domani, giovedì 7 settembre 2023. Nei confronti dell’indagato la Procura contesta l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Ad incastrare il quarantenne di origini marocchine una serie di testimonianze ma anche i video presenti nella zona e le celle telefoniche.

Le parole del vescovo Baldo Reina in merito all’uccisione di Rossella Nappini

Ieri sera il vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma, si è recato a visitare la mamma di Rossella Nappini. Si è fermato per portare le condoglianze e la solidarietà della diocesi di Roma e per un momento di preghiera. “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al dilagare di tanta violenza che colpisce le donne. È una vera e propria mattanza -sottolinea il vescovo – che fa inorridire e che rivela come la cultura della morte ormai, come una nube oscura, stia avvolgendo tutto e tutti”.

“Abbiamo bisogno di gridare: basta!, la vita umana è sacra e non si tocca!; ma abbiamo anche bisogno di riprendere con coraggio la sfida educativa, di impegnarci tutti nel diffondere la cultura della vita e del bene. La Chiesa, per mandato del suo Signore, ha il compito specifico di formare le coscienze. E’ una missione urgente dalla quale non possiamo sottrarci e che passa attraverso l’impegno di uomini e donne di buona volontà che credono nel Vangelo di Gesù Cristo e che si assumono la responsabilità di educare alla vita buona, di parlare con i figli e con i giovani per dire loro che il male si vince con il bene e che la violenza è sorella della morte. Nella catechesi, negli oratori, nella predicazione e in tutte le altre occasioni che ci vengono concesse abbiamo bisogno di coniugare i contenuti della fede con le sfide e le tragedie di questo tempo”.

La barbara uccisione di Rossella nel quartiere di Monte Mario sia assunta come una sconfitta – afferma il vicegerente della diocesi di Roma – perché non si può morire così! Ma sia anche l’occasione per un sobbalzo di dignità e di coraggio perché sia affermata e difesa la sacralità della vita. Alla famiglia di Rossella la nostra vicinanza e la nostra preghiera. A tutti i credenti l’appello accorato affinché da questa morte possiamo risorgere nella testimonianza dell’Amore che avvolge la vita”.

 

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