“Non sono riuscita a salvarti”. Irrompe sui social il dolore di Monica Nappini: sente di non aver potuto fare abbastanza per proteggere la vittima di femminicidio, ma non una persona qualunque, bensì sua sorella. A poche ore dall’arresto dell’uomo sospettato di aver ucciso Rossella Nappini, l’infermiera trovata uccisa solo poche ore fa a Monte Mario, i familiari ripercorrono dolorosamente tutti i momenti prima che la donna fosse strappata via dai suoi cari. “Purtroppo questa volta non sono riuscita a salvarti”, confida la donna, “Una cosa è certa starai vicino a papà come volevi. Rip sorellina mia”. Un messaggio che lascia intendere, tra le righe, le tante difficoltà che Rossella e la sua famiglia avrebbero vissuto negli ultimi tempi, temendo per la vita della 52enne.
Chi è la donna trovata morta a Monte Mario
Solo poche ore fa è stato ritrovato a Roma il corpo di una 52enne uccisa a coltellate. La vittima, Rossella Nappini, infermiera in servizio al San Filippo Neri di Roma, è stata trovata cadavere nell’androne del palazzo in cui viveva nel quartiere Trionfale-Monte Mario. Diversi i colpi con i quali è stata ammazzata, la maggior parte all’addome. I sospetti convergono subito verso un delitto passionale, per cui viene accusato l’ex compagno marocchino, con cui da tempo i testimoni sostengono avesse alti e bassi. Una separazione sofferta, che ha visto anche innumerevoli liti, prima di arrivare a una soluzione condivisa con l’ex compagno: il trasferimento di Rossella a casa dalla madre, in Via Giovanni Allievo.
La complicata relazione col compagno
Se nella scorsa serata era stato portato in questura il padre dei suoi figli, con il quale la relazione era finita, per essere sentito, è spuntata fuori, poi, una presunta storia d’amore della vittima con un uomo di nazionalità marocchina sul quale si sono concentrate le indagini. Dalle prime risultanze investigative, sembrerebbe anche che l’infermiera sia stata oggetto di attenzioni morbose da parte del 45enne delle quali, però, la donna non aveva mai fatto menzione.
“Era stato a casa nostra fino a poco prima. Il suo amico marocchino è l’ultimo che l’ha vista“. E’ la testimonianza della mamma di Rossella Nappini, l’infermiera uccisa a coltellate nel quartiere Trionfale a Roma, ad aver indirizzato le indagini della polizia. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, di nazionalità marocchina, era salito nella casa di via Giuseppe Allievo, dove Rossella Nappini viveva da due anni insieme all’anziana madre. Poi, una volta sceso, le ha teso un agguato con un coltello. Rossella avrebbe cercato di difendersi in ogni modo, ma il 45enne l’ha colpita almeno venti volte, ferendola al collo, all’addome e sul braccio.
Il presunto assassino è stato rinchiuso nel carcere di Regina Coeli
Ed è per omicidio volontario che il 45enne è stato fermato e tradotto nel carcere di Regina Coeli in attesa di comparire davanti al giudice per le indagini preliminari. Certo è che per quanto gli inquirenti potrebbero già aver risolto il caso, le indagini proseguono a pieno ritmo per trovare il movente dell’assassinio.