La caduta degli alberi, a Roma, non è frutto solo di casualità. Tra le motivazioni su cui sta indagando la Procura di Roma da settimane c’è soprattutto la scarsa manutenzione dell’amministrazione comunale. Nel fascicolo sono decine i casi di crolli di rami e di arbusti che i magistrati derubricano ora come “disastro colposo”. Diverse le cadute che hanno attentato alla sicurezza di residenti, dei mezzi di trasporto e dei turisti nel Centro storico, come a Piazza Venezia a luglio. Con l’arrivo delle piogge autunnali il fenomeno rischia di aumentare a dismisura, minacciando l’incolumità dellle persone.
Procura indaga sui crolli degli alberi a Roma: scarsa manutenzione del verde
Le indagini svolte fino a ora dalla Procura hanno dato un’evidenza a un fenomeno che si protrae a Roma da troppo tempo. Dopo piazza San Marco e piazza Ara Coeli, il cui crollo era dovuto a dei funghi, è evidente che nella Capitale manchi un’effettiva manutenzione al verde pubblico.
A stabilirlo anche il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il pm Clara De Cecilia. I due hanno approfondito le valutazioni dei vigili del fuoco e della polizia municipale, decidendo di attivare il Servizio giardini di Roma per il sequestro di ogni pianta ritenuta a rischio crollo. A oggi si contano un centinaio di arbusti ritenuti pericolanti e sotto osservazione dai pm ma il numero, considerando anche la fine della bella stagione, potrebbe crescere. Secondo gli inquirenti, alla base dei numerosi crolli ci sarebbe propio la scarsa manutenzione protratta negli anni dalle amministrazioni comunali.
Nel 2018 una relazione già avvisava il Campidoglio: a rischio 422 alberi
Gli interventi straordinari però non sono una misura che può contenere l’emergenza crolli. Al contrario sarebbe stata premonitrice la relazione che il Campidoglio ebbe già modo di visionare nel 2018, quando la stessa amministrazione comunale riuscì a mappare almeno 422 alberi a rischio crollo solo nel I Municipio di Roma. Uno studio che, a distanza di anni, non ha comunque contribuito a una programmazione di interventi, affidando ancora una volta la Capitale alla malagestione del verde.