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Spiagge libere di Ostia, l’estate si chiude senza bagnini di salvataggio

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Spiagge libere di Ostia, l’allarme bagnini è una realtà: c’è bisogno di assistenti bagnanti, ma la professione sta scomparendo. I dati.

Le spiagge libere fanno scoppiare il caso sul finale di un’estate assolata. La situazione è grave per quanto riguarda la sicurezza negli stabilimenti: nessuno (o quasi) vuole più fare l’assistente bagnanti. La figura del meglio conosciuto bagnino è un’istituzione che rappresenta il periodo estivo nel miglior modo possibile. La canottiera rossa con la scritta “Salvataggio” è iconica, ma presto potrebbe scomparire. Già da quest’anno – con gravi conseguenze – nelle spiagge libere non si trovano assistenti bagnanti.

Il motivo è semplice: i contratti non ci sono, o meglio quelli che la categoria propone sono da fame e i ragazzi – piuttosto che fare i bagnini – anche come lavoro stagionale preferiscono altro. Senza contare che, per diventare assistente bagnanti, occorre un corso di salvamento che dovrebbe valere anche come requisito ulteriore in sede di contratto. Un riconoscimento che non sempre viene valorizzato: i lavori stagionali, attualmente, vengono pagati a 90 giorni anziché a 100 e i giorni di disoccupazione sono 45.

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Ostia senza bagnini: è allarme assistente bagnanti

Quindi anche i contributi vengono calcolati – laddove possibile – in maniera diversa. Tutti aspetti che stanno facendo desistere i più giovani dall’intraprendere la professione: se però la graduale  scomparsa del bagnino fa commuovere i più nostalgici, rappresenta un problema anche per gli amanti del progresso.

Senza assistente bagnanti la sicurezza delle spiagge è a rischio. Quest’anno, infatti, le criticità del mare sono in aumento proprio perchè non c’è (quasi) nessuno prestato al soccorso. L’emergenza assistente bagnanti è concreta, il contratto va rivisto: in nome delle mancate tutele, ma soprattutto in virtù di una professione – malgrado tutto – ancora profondamente necessaria. 

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