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Roma, strutture alberghiere ‘fuorilegge’: oltre 12mila ed evadono la tassa di soggiorno

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Roma, le strutture alberghiere sono nel mirino: vizi e virtù di un settore in espansione che, quando arranca, si rifugia nell’illecito.

La stanza nasconde un doppio fondo. I dati parlano chiaro: il settore alberghiero a Roma è nel mirino. I motivi sono molteplici: il primo è che il turismo a breve termine la fa da padrone, quindi prendono il via determinati sistemi non troppo evidenti ma che consentono al malaffare di serpeggiare. Questo incide non solo sui numeri di un settore che vive alti e bassi, ma anche sulle nuove dinamiche di illeciti che vanno configurandosi.

Il comfort diventa nuovo business fornendo altrettante occasioni di guadagno non sempre lecite, proprio di questo parla Il Corriere della Sera, con un’indagine ben precisa che non risparmia (quasi) nessuno. Dati che sottolineano come ci siano – sul territorio capitolino – 12mila strutture illegali. Gli alberghi presentano innumerevoli criticità, poi c’è il lucro sulla tassa di soggiorno con cui fare i conti. Li chiamano anche i “furbetti” del B&B: coloro che aprono mini-pensioni o alberghetti dell’ultim’ora senza mettersi in regola: dalla manodopera all’agibilità.

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Roma, alberghi nel mirino: tutte le criticità 

Vere e proprie ‘case della nonna’ trasformate in rifugi per turisti approfittando del viavai e della richiesta. Quello alberghiero sta diventando un mercato fuori controllo di cui non sempre è possibile tracciare i guadagni. Anche questo dovrà essere monitorato in funzione del Giubileo. Tutto ha un costo, anche la malsana gestione delle criticità: questo lo sa Gualtieri e lo sa il Comune di Roma. Allora la parola d’ordine, da oggi in poi, dovrà essere “trasparenza”: questo il monito dell’Amministrazione capitolina. Seppur scegliere da dove cominciare somigli a un’impresa, l’importante è sapere cosa evitare.

Dai dati è ben chiaro, ma il messaggio deve arrivare in quei punti dove non è possibile leggere e prevedere le conseguenze. Un “mercato nero” che rischia di diventare uno spauracchio: da comfort a piaga sociale il passo potrebbe essere più breve del previsto. Il tempo scorre e le cose da fare sono tante: mettere ordine per evitare che lo faccia qualcun altro, mentre ci si chiede a quale prezzo. 

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