Non viene detto apertamente, ma visto che i cittadini dei castelli romani sarebbero indisciplinati e proprio non riescono a non lasciare rifiuti nelle aree urbane, i sindaci dei comuni afferenti sarebbero impossibilitati a contenere l’invasioni dei cinghiali presso le aree abitate. La richiesta dei primi cittadini in coro, è quella dell’apertura di un tavolo tecnico immediato di concerto con Regione Lazio e Parco dei Castelli. In particolare i comuni più afflitti dalla criticità sono quelli di Monte Porzio Catone, Rocca di Papa e Ariccia.
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“Aspetto di essere ricevuto da tre anni a questa parte, anche alla luce dell’ultimo incontro. Abbiamo bisogno di un piano di contenimento dei cinghiali, vero, serio“, tuona Massimo Pulcini. Il primo cittadino di Monte Porzio Catone sostiene che: “Se ci limitiamo come singoli amministratori a chiedere ai cittadini di non lasciare i rifiuti in giro non risolviamo nulla“. Il sindaco si sente impotente, in quanto il problema sarebbe complesso e aumenta di giorno in giorno la sua gravità: “Ho fatto un piano con la mia ditta in via straordinaria. Per contrastare il fenomeno dell’abbandono rifiuti in zona franca, ma da solo non basta. Bisogna lavorare con l’Ufficio Ambiente della Regione e il Parco dei Castelli“. Le amministrazioni locali sarebbero oberate rispetto alle segnalazioni, come quelle di aziende vitivinicole che chiedono provvedimenti. Interi filari in zona Frascati verrebbero divelti dal passaggio degli ungulati. Da qui la richiesta di un piano di contenimento.
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Anche il sindaco di Ariccia sottolinea la criticità
Le richieste del sindaco di Ariccia, Gianluca Staccioli sono identiche. Tavolo tecnico con la Regione Lazio e piano di contenimento: “Il sovraffollamento dei cinghiali sta creando tantissimi problemi nell’area dei Castelli Romani. Ne sono prova diretta i continui danni all’agricoltura, i problemi legati all’igiene ed il numero crescente degli incidenti stradali. Per questo, come hanno sottolineato autorevoli colleghi sindaci, non ultimo quello di Monte Porzio Catone, Massimo Pulcini, serve una programmazione di area vasta, e l’istituzione di un tavolo tecnico con la presenza di tutti gli enti territoriali interessati al fine di poter dar vita alla redazione di un piano di contenimento degli ungulati. A tal proposito, nei prossimi giorni chiederò un incontro al nuovo commissario del Parco Regionale dei Castelli Romani, l’avvocato Ivan Boccali“. In campo ci sarebbe la possibilità di attuare azioni immediate, come l’installazione di recinzioni con elettricità a basso voltaggio, oppure il trasferimento di esemplari in sovrannumero presso altri luoghi.