Home » News » Cronaca » Figli maltrattati dalla madre, il marito riprende tutto ma per il Giudice i video sono inammissibili: “Violano la privacy”

Figli maltrattati dalla madre, il marito riprende tutto ma per il Giudice i video sono inammissibili: “Violano la privacy”

Pubblicato il
Il Pm sequestra video che comprovano i maltrattamenti da parte di una donna nei confronti dei figli. "Inutilizzabili".

È un paradosso. Secondo le leggi italiane, evidentemente, il diritto alla privacy della donna in questione verrebbe prima del diritto dei figli minorenni a non essere maltrattati. Così stanno le cose. Quindi a nulla valgono i video che si è procurato un uomo, che ritraggono la moglie dare schiaffi e forchettate ai loro bambini. Le immagini non sarebbero inutilizzabili in udienza, in quanto violano la privacy della donna.

Botta, urla e insulti ai bambini di 3 anni: tornano libere le maestre accusate di maltrattamenti

La battaglia legale tra un noto produttore cinematografico e la moglie

Siamo a Roma, ed il contesto è quello della battaglia legale tra coniugi separati per la custodia dei figli. L’uomo è un noto produttore cinematografico e, sapendo che i figli potevano essere maltrattati dalla moglie quando erano con lei, si organizza per riprendere di nascosto le scene. Lei è affetta da una depressione post parto; nella storia raccontata da Il Corriere della Sera, il rifiuto de suoi figli appare evidente. Nel contempo i coniugi si separano, dando luogo ad una lunga sequela di denunce reciproche, esposti e controesposti. Si querelano a vicenda per maltrattamenti e lui racconta alle forze dell’ordine di essere stato più volte calunniato. Per raccogliere prove di ciò che sostiene porta al giudice le immagini domestiche, nelle quali si vede la donna picchiare i bambini ed infierire anche con delle forchettate.

Maltrattamenti bambini all’asilo, Antonio Affinita (MOIGE): ‘Provo rabbia e disgusto, servono telecamere in tutte le aule scolastiche’

Il Pubblico Ministero sequestra le immagini: “Inutilizzabili”

La Pm Barbara Trotta, invece di prendere atto dell’oggetto delle immagini riprese in casa, le sequestra giudicandole irrispettose dell’intimità casalinga e inutilizzabili. Nessuno, peraltro, ascolta lo psichiatra che ha in cura la donna, e nemmeno i figli stessi in audizione protetta. Passa del tempo e il Riesame conferma la bontà della decisione del Pm, confermando il sequestro delle immagini “frutto di indebita captazione“. È così che, in buona sostanza, si dà precedenza alla presunta privacy della donna in luogo del benessere dei minori. Il padre è disperato: “I video dimostrano quello che succede ai miei figli quando sono con la mia ex moglie. Sono episodi di violenza gravissimi”. La battaglia tra i due, però, non finirà sicuramente qui.

Impostazioni privacy