Meravigliose sculture naturali con panorami da lasciare senza fiato. Il Lazio regala delle mete da sogno, e una di queste è senza dubbio Civita di Bagnoregio.
Ogni anno secondo le stime turistiche più di 700mila persone da tutto il mondo arrivano in questa città sospesa per ammirarne il borgo ma anche il paesaggio di cui è circondata. Questa perla antica, posizionata su uno sperone tufaceo, è incastonata nella Valle dei Calanchi, ovvero una particolare conformazione geologica frutto dell’erosione causata dagli agenti atmosferici.
Alla scoperta della Valle dei Calanchi
Ma cosa sono i calanchi e perché si chiamano così? I calanchi come detto sono delle conformazioni specifiche rocciose create da vento e pioggia. Il paesaggio regala scorci mozzafiato anche in virtù della diversa illuminazione che si può ammirare a seconda del momento della giornata, con particolare predilezione per il tramonto ovviamente; osservando la valle dalla rupe su cui pioggia Civita di Bagnoregio, conosciuta nel mondo come “la città che muore” e inserita nell’elenco dei borghi più belli d’Italia e del Lazio, è possibile notare le diverse stratificazioni geologiche che formano complessivamente quelli che sembrano a tutti gli effetti come tagli e ferite nella roccia.
Il fenomeno della continua erosione, alla base proprio dei calanchi, rischia di far scomparire, come è noto, questa frazione (da qui l’appellativo sopracitato) che oggi è raggiungibile con un ponte pedonale aperto tuttavia recentemente, in determinati orari, anche al traffico locale con ciclie motocicli. La maggior parte del territorio della Valle, dislocato tra i Comuni non solo di Bagnoregio ma anche Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano, è stato proposto per dar vita ad un’area protetta.
I sentieri
La Valle dei Calanchi si può ammirare non solo dall’alto ma anche mediante i sentieri che l’attraversano quasi tutti però, è opportuno sottolineare, inaccessibili, per vari motivi. Ad esempio lo stesso ingresso a Civita di Bagnoregio attraverso il sentiero è a tuttora precluso; inoltre è bene ricordare che, in ogni caso, è sempre fortemente sconsigliato avventurarsi in solitaria nella zona – ma il consiglio chiaramente è valido per ogni tipo di escursione, specie se si è inesperti, considerando i pericoli a cui ci si espone – chiedendo sempre ad una guida esperta di accompagnarci.
Ad ogni modo, tra i percorsi turistici ve ne segnaliamo uno curato dal Comune di Lubriano, il cui versante offre più possibilità di accesso ‘interno’ alla Valle dei Calanchi. In particolare un sentiero è oggetto di diverse manifestazioni come ad esempio la “passeggiata nei Calanchi” (per l’appunto) organizzata in occasione della Festa della Liberazione, il 25 aprile. Si tratta di un’iniziativa nata verso la fine degli anni ’90 del secolo scorso organizzata dalla Pro Loco che comprende un percorso di circa 10km di media difficoltà alla scoperta delle bellezze della Valle.
Si parte dal centro storico di Lubriano, distante da Civita di Bagnoregio circa 5 km e raggiungibile in poco più di 10 minuti di macchina, e, dopo una sosta al Museo Naturalistico, si impegna il sentiero vero e proprio. Lo scenario che regala questa escursione è davvero unico, con il culmine nella zona denominata “il pianale” di cui si gode di una vista impagabile. Per quanto accennato poc’anzi è sempre raccomandabile contattare il Comune di Lubriano per avere informazioni, considerando che lungo i sentieri alcuni tratti sono esposti sul vuoto e al rischio cadute.
Valle dei Calanchi: come arrivare
Dal centro di Roma Civita di Bagnoregio, e dunque la Valle dei Calanchi, dista all’incirca un’ora e quarantacinque minuti, salvo traffico. Più veloce il percorso attraverso l’autostrada A1 uscendo ad Orte, leggermente più lungo in termini di percorrenza (2 ore) quello attraverso la SS2 Cassia Bis anche se si risparmiano una ventina di km (oltre al pedaggio autostradale chiaramente).