Da ottobre 2023, Roma è pronta a far ripartire gli sgomberi all’interno dei locali occupati abusivamente. Secondo le stime condotte dal Campidoglio, sarebbero almeno 29 gli stabili che dovrebbero essere toccati da quel periodo fino alla fine del 2023. Tra i più famosi, si pensa allo sgombero del Spin Time di via Santa Croce in Gerusalemme, oltre alla struttura dell’ex MAAM.
Da ottobre ripartono gli sgomberi su Roma
Si riapre la diatriba tra Comune e movimenti che hanno occupato locali pubblici per crearci centri sociali. Dopo l’annuncio dello sgombero dello Spin Time (dove avvenne la prima riunione nazionale delle Sardine), la stessa sorte potrebbe toccare al “Museo dell’Altro e dell’Altrove”, situato lungo la via Prenestina. Il sindaco Roberto Gualtieri vorrebbe smobilitare tutto, anche se alcune resistenze potrebbero arrivare dalle frange più radicali della sua maggioranza comunale.
Liberare la Capitale dai locali abusivi
Sotto la Giunta Gualtieri, il capitolo degli sgomberi aveva visto numerosi stop e un obbiettivo mai pienamente raggiunto. Da ottobre, sentendo le parole del Sindaco di Roma, la musica potrebbe realmente cambiare, andando a toccare quegli storici locali che vedono occupazioni abusive. Per la Capitale, tale condizione, non sarebbe più rinviabile, soprattutto seguendo il disegno del ministro Piantedosi, che vorrebbe contrastare più energicamente questo fenomeno legato all’illegalità.
Un Comitato Sicurezza sulla vicenda
Se già sono stati individuati gli edifici dove intervenire sul problema delle occupazioni, la situazione andrà gestita insieme alle Forze dell’Ordine. Tornato dalle ferie, il Prefetto Lamberto Giannini chiamerà un Comitato Sicurezza sulla problematica, decidendo la modalità di azione per liberare gli stabili. In tal senso, gli interventi dovranno avere una cadenza regolare, senza diventare delle sporadiche situazioni come avvenuto, per esempio, sotto l’esperienza amministrativa della sindaca Virginia Raggi. Si seguirà il piano stillato ad Aprile 2022, dove il Prefetto capitolino era proprio l’attuale ministro Matteo Piantedosi: per questa faccenda, si ripartirà dal suo disegno.