L’alimentazione è un aspetto fondamentale della vita di ogni essere umano. Negli ultimi anni – sempre più spesso e complice anche la filosofia “vegan friendly”– si sente parlare di uno stile di vita il più possibile sostenibile. Ma cosa significa? Innanzitutto, la sostenibilità passa per tanti aspetti dell’esistenza: dall’abbigliamento, alla cura di se stessi e anche – forse soprattutto – dall’alimentazione. Per questo è molto importante scegliere con cura il cibo da portare in tavola, preferendo prodotti di stagione e possibilmente a filiera corta. In tal senso, la dieta mediterranea può essere un ottimo punto di partenza per iniziare a sviluppare una maggiore consapevolezza anche rispetto al cibo e restando in tema culinario, la seguente domanda sorge spontanea: quali sono i pesci sicuri da mangiare nel Lazio?
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L’alimentazione sostenibile e i pesci sicuri da mangiare nel Lazio
Prima di rispondere alla domanda suddetta, iniziamo col dire che il pesce è un alimento prezioso per l’uomo. Basti pensare che più di tre milioni di persone usano il pesce per coprire il loro fabbisogno proteico e più di 500 milioni di persone sono invece coinvolte, direttamente o indirettamente, nelle attività di pesca. Ora, tenendo presente che il numero di stock ittici sfruttati fino all’inverosimile si accresce giorno dopo giorno, sarebbe bene acquistare pesce sostenibile anche se surgelato. Ma cosa vuol dire?
Quando si utilizza l’espressione pesce sostenibile si fa riferimento al pescato senza sovrasfruttamento, ovvero tenendo conto della disponibilità e della capacità riproduttiva degli animali, mediante metodi a basso impatto ambientale e che si pongono l’obiettivo di preservare la biodiversità marina. Tutto ciò rappresenta una modalità virtuosa di avvicinarsi e di concepire l’alimentazione in quanto tiene presente la salvaguardia degli oceani e delle loro preziose risorse. In questa direzione, dunque, è a dir poco fondamentale che le aziende coinvolte in tali processi seguano delle direttive precise, che garantiscano una pesca responsabile per il futuro degli oceani.
La pesca sostenibile
Ancora, la pesca sostenibile per dirsi tale non è intensiva in quanto considera il mare e i suoi abitanti un bene comune da salvaguardare. Per questo, preleva dal mare solo quanto necessario, in accordo con i bisogni sociali ed economici della collettività. Sempre in tema di pesca sostenibile, bisogna prestare un occhio alle certificazioni, vale a dire al rispetto di determinati standard di sostenibilità, nonché di alcune norme vigenti.
Al fine di aiutare il consumatore tra le varie possibilità di acquisto, esistono degli enti a sostegno proprio della pesca sostenibile e certificata, i cui prodotti soddisfano i rigidi standard del Marine Stewardship Council (MSC), che è l’organizzazione più importante nel mondo per quel che riguarda la pesca sostenibile. I prodotti ittici che rispettano tali standard ricevono il marchio blu, garantendo la tracciabilità dei prodotti ittici in tutto il loro percorso.
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I criteri
Il pesce certificato deve rispettare alcuni, precisi criteri: in primis, l’attività di pesca deve lasciare nel mare abbastanza pesci così da garantire la loro riproduzione ed al contempo, fare in modo che la stessa attività possa proseguire nel tempo. Rispettare gli stock ittici, minimizzare l’impatto sull’ambiente, ottemperare le normative vigenti, fare capo ad un sistema di gestione efficace e che sia flessile, nonché capace di adeguarsi alle variabilità delle circostanze ambientali.
I pesci sicuri da mangiare nel Lazio, occhio all’etichetta
In merito, e come per moltissimi altri prodotti, un ruolo di primo piano è svolto dall’etichetta. È proprio quest’ultima, infatti, a chiarire il tipo di pesce che si sta acquistando. Per questo deve contenere al suo interno informazioni fondamentali quali la denominazione commerciale, la dicitura “surgelato” (o meno), la zona di cattura, il nome scientifico della specie, il numero di lotto, il termine minimo di consumo, le modalità di conservazione, le avvertenze e le indicazioni d’uso.