Operazione in tempi record all’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma, dove un team di medici ha salvato la vita a un 82enne in 45 minuti. Il tutto, durante la notte di Ferragosto, poco dopo che l’uomo aveva accusato un malore dovuto alla rottura di un aneurisma. L’anziano è stato così salvato in extremis, trasportandolo prima dalla sua abitazione a Marina di Cerveteri all’ospedale di Bracciano, per poi essere trasferito d’urgenza alla struttura ospedaliera della Capitale. Il tutto in una corsa contro il tempo, per sottrarlo alla morte.
Anziano salvato in 45 minuti da un aneurisma
L’uomo ha cominciato a sentirsi male nella notte del 15 agosto. Si trovava nella sua abitazione a Marina di Cerveteri quanto è stato colpito dalla rottura di un aneurisma dell’aorta addominale, come riporta La Repubblica. Secondo le ricostruzioni, avrebbe lamentato forti dolori all’addome e sua figlia lo avrebbe trovato dolorante steso terra. Allertati i soccorsi, l’82enne sarebbe stato prima trasportato all’Ospedale di Bracciano, per poi essere trasferito in ambulanza al Policlinico Gemelli di Roma in tarda notte, verso le 2.30.
Lì è stato affidato alle mani esperte di un’equipe medica multidisciplinare del Policlinico universitario Agostino Gemelli -Ircc Università Cattolica, che è riuscita ad applicare una manovra salvavita in soli 45 minuti, facendolo riprendere e sottoponendolo poi a operazione chirurgica.
Una corsa contro il tempo da Bracciano a Roma
Quando l’anziano è arrivato al Pronto soccorso del Gemelli, le sue condizioni di salute erano molto critiche. Aveva un arresto cardiocircolatorio che ha costretto i medici a intervenire d’urgenza. Ogni minuto è stato prezioso. Così i sanitari hanno effettuato per 20 minuti delle manovre di rianimazione, massaggio cardiaco e supporto farmacologico, senza che il paziente però rispondesse positivamente. Come raccontato al Messaggero dal Professor Tinelli del Policlinico Gemelli, scartato il massaggio cadiaco l’ultima possibilità che rimaneva allo staff medico prima di dichiarare la morte dell’uomo era utilizzare un sistema di stop bleeding mini invasivo. La prassi prevede l’introduzione di un pallone aortico dall’arteria femorale, prima di dichiarare la morte. Una scelta che però gli ha salvato la vita.
Iniziato lo step, l’uomo ha cominciato così a rispondere: grazie al pallone aortico i medici hanno sentito riprendere il battito, trasportandolo poi in sala operatoria d’urgenza per un intervento di sostituzione dell’aorta addominale infrarenale e riparazione di una vasta fistola aortocavale. Una brutta avventura per l’82enne, che ora non vede l’ora di tornare al suo banco di alimentari al Mercato del Parco alla Garbatella, dopo essere sopravvissuto a un Ferragosto indimenticabile.