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Medici in fuga dagli ospedali, i camici bianchi lamentano “stipendi bassi e orari estenuanti”

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È “ancora una volta una manovra economica che ignora la grave emergenza del settore sanitario, quella che si prospetta per il prossimo anno. I 4 miliardi richiesti dal ministro della Salute Orazio Schillaci per tentare di risollevare la più grande infrastruttura del Paese sono destinati a rimanere carta straccia perché si decide di puntare su altri settori ritenuti evidentemente più strategici e importanti della salute della popolazione: lo scorso anno 900 milioni al calcio, oggi 2 miliardi alla Tim”. Lo scrive in una nota il sindacato dei medici Cimo-Fesmed.

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La nota del sindacato dei medici

“Anzi – proseguono i medici nella nota – pare che la richiesta arrivata dal Mef sia quella di ‘tagliare i rami secchi‘ e di ‘razionalizzare le spese’. Come se, dopo il decennio di tagli cui è stato sottoposto il Servizio sanitario nazionale, ci fosse ancora qualcosa da tagliare senza compromettere la qualità e la sicurezza dei servizi”.

Per il sindacato dei medici “alcune spese possono essere ottimizzate, utilizzando ad esempio in modo più oculato i milioni di euro con cui vengono ricoperte d’oro le cooperative chiamate a far coprire i turni negli ospedali ai medici a gettone. Queste risorse si potrebbero invece utilizzare, almeno per i prossimi due anni, per finanziare un piano di recupero dei tempi di attesa ricorrendo al lavoro del personale sanitario in servizio attraverso strumenti incentivanti. Un trasferimento di fondi che, quasi a costo zero, garantirebbe un reale vantaggio per i cittadini”.

Il commento di Guido Quici

“Senza un vero e proprio Piano Marshall il dramma delle liste d’attesa non si può superare – rileva Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed – queste possono essere misure tampone che tuttavia non sono in grado di rilanciare la sanità pubblica. Se si vuole salvare l’Ssn occorrono investimenti veri per aumentare l’offerta sanitaria”.

“È vero -conclude Quici- che le risorse non ci sono, ma è anche vero che non si fa nulla per trovare quei 4 miliardi richiesti dal ministro Schillaci: non c’è all’orizzonte alcuna intenzione di lavorare ad una seria lotta all’evasione fiscale, che da sola consentirebbe di trovare molti più soldi di qualsiasi tassa sugli extraprofitti; e si continua a voler ignorare la possibilità di ricorrere al Mes che, vista la situazione, darebbe una vera boccata d’ossigeno alla sanità pubblica. Se invece l’intenzione è privatizzare il Servizio sanitario nazionale occorrerebbe avere il coraggio di confermare pubblicamente una decisione già assunta da tempo e di spiegarne le conseguenze ai cittadini”.

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