Il Pd riapre il ‘caso De Angelis’, annunciando che “sarà nel Consiglio regionale straordinario convocato per il prossimo primo settembre e voluto con forza dalle opposizioni, che il presidente Rocca dovrà rispondere della scelta di nominare prima e di confermare a seguire, Marcello De Angelis in un ruolo così importante e centrale della Regione Lazio”.
Caso De Angelis in Regione, presidio del PD: “Deve dimettersi”
L’attacco di Marta Bonafoni: “De Angelis scrisse una canzone contro gli ebrei”
E’ Marta Bonafoni, consigliera regionale dem del Lazio e presidente della commissione Trasparenza e legalità, ma anche coordinatrice della segreteria nazionale del partito, a far osservare che “c’è una canzone scritta proprio da De Angelis che, tra le altre cose è il frontman e l’autore dei testi del gruppo di ‘rock identitario’ 270 bis. Una canzone dal titolo ‘Settembre nero‘, che è infatti di chiaro carattere antisemita: gli ebrei vengono definiti nel testo della canzone, tra le altre cose, come ‘razza di mercanti'”.
“Più passano i giorni e più emergono particolari gravi sul contesto culturale in cui si muove Marcello De Angelis, nominato dal presidente Rocca responsabile della Comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Dopo il post di inizio agosto in cui De Angelis ha messo in discussione le sentenze passate in giudicato della strage della stazione di Bologna che ne hanno riconosciuto chiaramente la matrice neofascista ed il dibattito nazionale che si è attivato da quelle parole così gravi e fuori luogo, oggi si aggiunge un ulteriore tassello”, annota dunque Bonafoni.
Bonafoni: “De Angelis inadatto a ricoprire qualsiasi ruolo istituzionale”
“In qualunque Paese democratico l’autore di una canzone antisemita che non si è mai nemmeno scusato di aver definito il popolo ebraico ‘una razza di mercanti‘ non potrebbe ricoprire alcun incarico politico e istituzionale. Non così nella Regione Lazio di Francesco Rocca, rilancia su Twitter Andrea Casu, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera. “La presidente Giorgia Meloni non può continuare a fare finta di non vedere”, aggiunge.
La difesa: “Non mi riconosco più nel testo di quella canzone”
“Il testo della canzone ‘Settembre Nero’ risale a un periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato”. Così Marcello De Angelis, responsabile della Comunicazione istituzionale della Regione Lazio, in merito alle polemiche sulle parole della canzone in cui si definiscono gli ebrei “una razza di mercanti, che cantano pace ma stuprano donne”.
“Negli ultimi vent’anni la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa – prosegue De Angelis – ho dedicato anni al rispetto dei valori dell’imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent’anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell’umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare”, conclude Marcello De Angelis