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Caldo torrido a Roma, vigile urbano finisce in ospedale per un colpo di calore

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Polizia Locale di Roma Capitale

Sono molteplici i malori avvertiti dalle persone per il caldo torrido di Roma. In queste ore, arriva alle cronache anche la notizia di un agente della Polizia Locale capitolina, finito in ospedale proprio per un colpo di calore. Secondo le ricostruzioni degli addetti ai lavori, il vigile urbano era in servizio nel momento in cui è stato toccato dal problema fisico. Necessario l’intervento del 118 e il seguente controllo presso un Pronto Soccorso romano. 

Il malore occorso al vigile urbano per il caldo

Non era bastata la giornata di caldo record del 23 Luglio, quando nella sola area di Piazza del Colosseo si sono registrati ben 14 interventi da parte delle autoambulanze, per i malori dovuti alle temperature da record (con una turista americana finita in coma per emorragia cerebrale) nel primo pomeriggio infatti, a essere trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni a causa dell’ennesimo malore dovuto al caldo, un agente del gruppo SPE del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale e questo sebbene il livello di allerta diramato allo stesso Comando del Corpo da parte della protezione civile per la giornata odierna fosse stato di livello 3.

Le parole dei sindacati interni alla Polizia locale sull’episodio

A rendere noto l’episodio e a insorgere sui criteri con cui vengono impiegati i caschi bianchi romani è il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che per voce del Segretario Romano Marco Milani denuncia all’attenzione del Sindaco le condizioni con cui vengono impiegati gli agenti nei servizi del centro.

Polizia Locale di Roma in azione
Polizia Locale di Roma in azione

“Come più volte dichiarato da questa sigla sindacale ed emerso nelle assemblee dei lavoratori, stiamo assistendo da ormai un paio d’anni a un autoritario snaturamento della figura dell’agente di Polizia Locale, cui qualcuno arriva a chiedere compiti che poco hanno a che fare con le regole contrattuali. Aver istituito ad esempio posti di piantonamento fissi, dove al personale viene richiesto di trascorrere in piedi l’intero turno da sette ore di servizio, impedendogli persino di sopperire in autonomia alle normali esigenze fisiologiche, è qualcosa che sfugge a qualsiasi logica contrattuale di un dipendente degli Enti Locali”.

“Si deve lavorare sulle tutele ai vigili urbani”

Prosegue il Segretario del SULPL: “Ormai ci vengono imposte modalità di servizio appartenenti al mondo militare, senza però averne medesime tutele, come ad esempio orari di piantonamento più brevi o gazebo sotto i quali ripararsi dalle intemperie. Pur espletando il medesimo servizio di Polizia nelle medesime aree infatti, a nessun collega dell’arma dei Carabinieri o della Polizia di Stato, viene richiesto di passare 7 ore in piedi e fuori macchina”.

“Gualtieri intervenga sulla situazione”

Milani prosegue: “É ora che il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenga, riportando l’attenzione dell’amministrazione Capitolina, sui problemi e le esigenze del proprio Corpo di Polizia Cittadino, ormai lasciato in balia delle interpretazioni creative del Dirigente o superiore di turno. La misura è colma.” Concludono dal Sindacato. Sulle condizioni dell’agente, sono tutt’ora in corso accertamenti presso l’ospedale San Giovanni di Roma”.

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