Roma e dintorni offrono una grandissima serie di fontane storiche, di squisito pregio architettonico. Solo la città ne conta oltre cinquemila che abbelliscono piazze e strade della Capitale. L’acqua ha da sempre un significato particolare, considerata dagli antichi romani come un dono degli dei e, quindi, sacra, al punto da aver anche identificato una divinità che si occupava delle numerose sorgenti presenti sul territorio, il dio Fons. Per quanto la storia vuole che le fontane, fontes, abbiano avuto origine a scopo funzionale: per dissetare le genti, irrigare i campi, abbeverare le bestie, con il tempo hanno sempre più assunto un ruolo estetico di ornamento di aree cittadine.
La Capitale tra storici nasoni e fontane ornamentali
Non solo gli storici nasoni, ma anche imponenti fondane monumentali. E tra queste ultime ovviamente: Fontana di Trevi, la Barcaccia, le tre fontane di Piazza Navona, la Fontana del Tritone, la Fontana delle Naidi e tante tante altre ancora. Non solo Roma centro ha queste affascinanti opere architettoniche, ma anche i suoi dintorni e non di meno Tivoli ha meravigliose fontane che arricchiscono il grande patrimonio di ville, chiese, palazzi, vicoli e piazze. Una città che trabocca di storia, arte, cultura.
La Fontana dell’Ovato simbolo della città di Tivoli
Uno dei simboli predominanti di Tivoli resta, però, la Fontana dell’Ovato, situata alla fine del viale delle Cento Fontane all’interno di una delle ville più suggestive, Villa d’Este, diventata patrimonio dell’Unesco. Imponente, affascinante, suggestiva… tanti gli aggettivi da attribuire a questa magnifica fontana formata da un’esedra circolare al cui interno c’è una grande vasca piena d’acqua che sgorga dall’alto e che proviene direttamente dall’Aniene. Le statue della Sibilla Albunea con Melicerte sono poste in cima, mentre a sinistra ci sono i fiumi Aniene ed Ercolano. Nella parte bassa ci sono una serie di nicchie che rappresentano un ninfeo. Inizialmente al centro della vasca c’era anche un genio marmoreo alato, spostato dopo il restauro nella Fontana dell’Organo.
Un’opera d’arte che risale al 1567
Si tratta di una vera e propria opera d’arte che risale al 1567 e la sua forma, così come le statue che l’arricchiscono, hanno una precisa funzione: rappresentare il territorio della città. Le statue presenti rappresentano gli eroi della mitologia, mentre le rocce i monti tiburtini. L’acqua che dall’alto finisce nella vasca rappresenta le cascate di Tivoli, dietro il monte artificiale c’è la statua di Pegaso, il cavallo alato, a rappresentare il monte delle Muse.
Da chi è stata ideata la Fontana dell’Ovato
È stata ideata da Pirro Ligorio, il quale aveva previsto anche una serie di statue a raffigurare le ninfe che versavano acqua, realizzate da Giovanni della Porta, che ora non ci sono più. A ultimare l’opera, però, fu Curzio Maccarone. La posizione della Fontana dell’Ovato non è casuale, posta all’altro capo del viale, vuole significare la contrapposizione alla fontana della Rometta, come richiamo a Roma e alla rivalità tra le due città.
Chiamata anche Fontana di Tivoli: ecco come mai
La Fontana dell’Ovato viene considerata tra le più rappresentative del centro situato nella bassa valle dell’Aniene, tanto è vero che viene chiamata anche la fontana di Tivoli. In passato aveva anche altre funzioni, tra cui quella di ospitare manifestazioni e giochi. La scelta di utilizzarla per accogliere kermesse non era casuale, visto che la struttura forniva un’acustica particolarmente rispondente alle esigenze di uno spettacolo.
Sono numerose le fontane che si trovano a Villa d’Este
Villa d’Este è conosciuta per il suo viale delle Cento Fontane. Non solo la Fontana dell’Ovato e la sua opposta quella della Rometta, ma tante altre, tra le quali: la Fontana dei Draghi, la Fontana di Venere, la fontana di Nettuno, la Fontana dell’Organo, la Fontana di Pegaso, la Fontana del Bicchierone, la Fontana d’Europa e altre ancora…