Si cerca di fare chiarezza sulla morte del piccolo Stephan, il bambino di 8 anni morto nel pomeriggio di giovedì 17 agosto. Nelle ultime ora la Procura di Tivoli ha infatti disposto il sequestro della struttura dove è avvenuto il decesso. Secondo le ricostruzioni, Stephan sarebbe rimasto incastrato nello scarico durante le operazioni di pulizia di una delle vasche termali.
Sequestrate le terme, quattro persone nel registro degli indagati
Al momento gli inquirenti stanno ricostruendo le dinemiche del tragico incidente svolgendo le dovute perizie. Nel registro degli indagati al momento risultano quattro persone, titolari della struttura e i due responsabili della sicurezza. I quattro soggetti sono al momento accusati di omicidio colposo, anche se all’inizio la causa era a carico di ignoti. L’autopsia della salma si terrà domani, lunedì 21 agosto, presso l’istituto di medicina legale del Policlinico Umberto I.
Chi è la vittima
La vittima si chiamava Stephan ed era in zona – tra Palombara Sabina e Passo Corese – insieme ai genitori, originari della Russia. Sull’effettiva dinamica dell’incidente ancora non ci sono notizie ufficiali e proseguono tuttora le indagini dei Carabinieri per far luce sull’accaduto. C’è da capire infatti perché il bimbo si trovasse in acqua durante le operazioni di pulizia e svuotamento finendo poi risucchiato dagli scarichi. A dare l’allarme sarebbe stata poi la sorellina, che era presente con lui al momento dell’accaduto, stimato per le ore 18.30 del 17 agosto.
Sul posto, per recuperare il corpo, sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno dovuto lavorare per oltre un’ora per disincastrare il bambino dai macchinari. La salma del piccolo si trova ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sotto choc i clienti che si trovavano in quel momento nella struttura, lutto nell’intera comunità della Sabina.
I punti irrisolti sulla morte di Stephan
Ci sono diversi chiaroscuri sulla morte di Stephan su cui si sta ancora cercando di venire a capo. Prima di tutto, perché il bambino si trovasse nella vasca nonostante fossero in corso le procedure di svuotamento. La clientela, inoltre, sarebbe stata avvisata della pratica di pulizia via altoparlante. Inoltre, bisognerà chiarire perché il tubo per la pulizia non fosse dotato di una grata di protezione, un particolare che avrebbe potuto impedire l’incidente.
Al momento i carabinieri della compagnia di Monterotondo e della stazione di Palombara stanno interrogando tutto il personale della struttura, tra bagnini, tecnici e membri dello staff. Saranno poi prese in esame le immagini estratte dalle telecamere di sicurezza della struttura, che potrebbero fornire ulteriori elementi su cosa sia successo nella piscina. Bisognerà attendere qualche ora per ascoltare i genitori di Stephan, sotto choc per l’accaduto.