Roma è invasa da cinghiali, adulti e cuccioli, che camminano sempre più serenamente e in modo spensierato tra le vie della città. Cercano il cibo e passano tra le aree verdi della Capitale, in molti si chiedono perché ce ne siano così tanti e da dove arrivino. Ecco cosa dicono tutti gli esperti al riguardo.
Perché Roma è piena di cinghiali?
La presenza di questi affascinanti mammiferi per la città è un dato di fatto: passeggiano per le strade, rovistano per le strade e incuriosiscono i passanti. Roma è una fucina di animali: ratti, topi, gabbiani. E se questo sembra strano, basti pensare che non siamo gli unici abitanti della terra e la Capitale, con i suoi 35 quartieri, ha un’area molto estesa. Nella quale sarebbe impossibile e impensabile (oltre che molto dannoso) non avere altra fauna animale. Ma per quale motivo a Roma ci sono così tanti cinghiali? Un primo fattore pone al centro proprio la Capitale e la sua conformazione: i cinghiali arrivano dai boschi limitrofi, che sono collegati alla città attraverso le ampie aree verdi della città. Non dimentichiamo la grande espansione urbana della capitale, che ha portato a distruggere ettari di bosco per la costruzione di edifici. Il degrado e la distruzione degli ecosistemi verdi, ha portato gli animali a non trovare più le risorse necessarie per il loro sostentamento. Per questi motivi, spesso decidono di spostarsi in cerca di cibo. Spesso pensiamo che sono i cinghiali ad ‘invadere’ il nostro tessuto urbano, quando in realtà, a monte, ci siamo noi che ci siamo appropriati del loro bosco.
Il ripopolamento della specie e da dove arrivano
A causa della caccia, un’attività che speriamo finisca presto, gli esemplari di questi mammiferi sono stati ridotti ai minimi termini all’inizio del ‘900. In seguito alla seconda guerra mondiale, secondo un piano degli esperti, sono nati dei veri e propri allevamenti per ripopolare la specie, anche nelle campagne del Lazio. Perché è stata presa questa decisione? Perché anche i cinghiali, come tutti gli altri animali che esistono, sono essenziali al mantenimento degli ecosistemi. Come riporta il CNR: “I piccoli mammiferi favoriscono la dispersione di semi e spore di piante, briofite (muschi) nonché funghi e licheni: hanno quindi un ruolo chiave nel funzionamento e nella rinnovazione degli ecosistemi forestali”. Questo ripopolamento ha anche modificato i cinghiali: quello autoctono italiano è stato sostituito da un ibrido con alcuni esemplari provenienti dall’est Europa, ottenuto dai vari incroci ai fini del ripopolamento. Un altro motivo per cui ritroviamo i mammiferi nei centri urbani sembrerebbe essere l’abbandono delle campagne circostanti la città di Roma e la conseguente cessazione di ogni attività agricola. Terreni più aridi e incolti, spingono gli animali a cercare il cibo altrove e così arrivano anche nelle città. Insomma, non c’è proprio nulla di strano.
Una convivenza impossibile?
La risposta breve è no. La convivenza può essere certamente possibile. Basti pensare che i cinghiali, se lasciati in pace, non sono affatto aggressivi. Solo le mamme con i cuccioli molto piccoli possono diventarlo, ma in quei casi sarebbe lei stessa a non avvicinarsi più del necessario. Se pensiamo ai cinghiali in città, proviamo a non rimanere incastrati solo nel nostro punto di vista in cui ci chiediamo: ma i cinghiali sono pericolosi? Perché ogni visione è parziale e limitata ad uno (dei tanti e possibili) punti di vista. Ad esempio, quanto può essere pericolosa la città per i cinghiali? Tantissimo. Le auto, il traffico e tutti i pericoli urbani che loro non conoscono. Non solo, i più pericolosi per i cinghiali siamo proprio noi umani: ne uccidiamo oltre 300 mila ogni anno, tra caccia e incidenti stradali. Animali dolci e intelligenti, ennesima specie vittima dell’ignoranza umana che la vede solo come cibo.