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Collegamento Valle Aurelia-Tiburtina, rivolta arriva a Montecitorio dopo lo stop di Salvini

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Anello Ferroviario Valle Aurelia-Tiburtina

Fa discutere il collegamento Valle Aurelia Tiburtina, soprattutto dopo l’ultimo presunto stop del ministro Matteo Salvini sull’opera urbanistica. La polemica, partita dai residenti e sfociata, cronologicamente, prima alle associazioni locale e oggi al Parlamento, rischia di mettere in crisi la credibilità della Lega nella Città Eterna. Al momento, gli eletti dichiarano come non si vero il taglio dei fondi, ma tutto lascerebbe intendere il contrario.

Polemiche su Salvini per il collegamento Valle Aurelia-Tiburtina

I cittadini di entrambe le zone romane lo dicono chiaramente: “non si può fare a meno del collegamento tra Aurelia e Tiburtina“. Due porzioni della città che devono essere messe obbligatoriamente in contatto, rappresentando soprattutto due poli importanti del territorio romano: l’area Nord-Ovest e quella legata alla zona Est, che peraltro vede la presenza della seconda stazione di Roma. 

La questione arriva in Parlamento

Intanto, l’opposizione al Governo prende la palla al balzo per mettere in difficoltà Giorgia Meloni. Sui banchi di Montecitorio è arrivato il documento inerente il collegamento tra Valle Aurelia e Tiburtina, chiedendo a Matteo Salvini di chiarire la spinosa vicenda. Come i residenti romani, anche la politica vuole capire il futuro di quest’importante struttura urbanistica. 

Partito Democratico e Azione contro Salvini

A prendere la vicenda tra le mani, e la polemica che ne è scaturita, sono state le realtà del Partito Democratico e di Azione. Entrambi i gruppi proveranno a dare una spallata al Governo Meloni sulla vicenda, chiedendo uno spinoso chiarimento su quello che avrebbe dovuto essere il nuovo collegamento urbanistico di Roma.

Nonostante l’oggettiva necessità della struttura, tutto sembra aver fatto morire le speranze di vedere quella nuova istallazione. Una situazione che potrebbe cambiare in ogni momento, soprattutto con una parola del ministro Salvini. Bisogna vedere come, nei prossimi giorni, evolverà la vicenda ormai diventata di dominio nazionale tra i grandi partiti politici. 

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