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Bimbo morto alle terme, la disperazione dello zio: ‘Lo tenevo per le braccia, ma è stato tutto inutile’

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È rimasta per alcuni minuti sotto i giochi gonfiabili senza che nessuno se ne accorgesse: morto in piscina un bimbo

Ennesima tragedia in piscina: un bimbo ha perso la vita nella piscina di Monterotondo, durante quella che doveva essere una spensierata giornata con i genitori e lo zio. La dinamica della tragedia ha sconvolto tutto il quartiere e tutta la sua famiglia è avvolta dal dolore. Ecco cosa è successo.

La tragedia del bimbo morto in piscina a Monterotondo

Il piccolo era in piscina assieme allo zio, i genitori e la sorellina. La famiglia russa si è da poco trasferita in Italia dalla Russia, perché quest’ultimo, ormai, non è un paese sicuro. Si trovavano a bordo piscina, quando, ad un certo punto è stata la sorellina a lanciare l’allarme. I due piccoli stavano giocando nell’acqua, quando suo fratellino è scomparso. Sono scattate subito le ricerche nella piscina e gli altoparlanti hanno allarmato tutte le persone nello stabile.

La scoperta agghiacciante e il dolore dello zio

Dopo attimi interminabili, qualcuno ha intravisto l’ombra del corpo del piccolo sott’acqua. Gli accertamenti e le indagini sono ancora in corso, ma la dinamica sembra chiara. Dev’essere stato proprio il tubo di circa 30 centimetri di diametro da cui è partita l’aspirazione dell’acqua dalla piscina principale ad averlo risucchiato. Lo zio, triste e addolorato, ha rilasciato qualche dichiarazione alla stampa in cui ha dichiarato che è colpa dello stabile perché non c’era alcuna grata di protezione e una pressione così forte avrebbe trascinato via chiunque, figuriamoci un bimbo di appena otto anni.

Il tubo per l’aspirazione nella piscina

Gli accertamenti sono ancora in corso, ma sembra proprio che sia stato il tubo per l’aspirazione ad aver trascinato via il corpo del piccolo. Adesso le indagini riguardano l’infrastruttura: perché non c’era alcuna protezione? Non era la prima volta che la famiglia si recava nella piscina per un po’ di gioco e relax, quindi credevano fosse un posto sicuro. Purtroppo non è stato così e ora la famiglia vuole solo giustizia per il piccolo.

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