Da tanti mesi, ormai, è emergenza carceri nel Lazio. Non solo una condizione difficile dei detenuti, tra continue risse o situazioni di suicidi dal sapore misterioso e che forse non verranno mai chiariti. Al centro del dibattito anche la condizione degli agenti della Polizia Penitenziaria, che nonostante i loro sforzi per mantenere l’ordine nelle case circondariali, continuano a essere vittime di aggressioni da parte dei detenuti con una grande frequenza.
Emergenza carceri nel Lazio
Come affermano i sindacati, “la Polizia Penitenziaria è stata dimenticata dallo Stato”. Eppure, sul potenziamento di questo corpo all’interno di ogni singolo carcere, vi erano stati anche importanti incontri istituzionali. Tra tutti, quello effettuato con il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che aveva raccolto nei mesi scorsi proprio le preoccupazioni e le istanze delle realtà sindacali di categoria.
La denuncia di FNS CISL Lazio
Massimo Costantino, Segretario Generale della FNS CISL Lazio, spiega in una nota stampa: “Purtroppo in queste ore si parla di emergenza carceri, siano esse piene oppure del dramma suicidi ma tutto ciò non è altro il risultato degli inascoltati e innumerevoli appelli lanciati sulle congestionata situazione interna delle carceri, sovraffollate, spesso inadeguate strutturalmente, con aggressioni su aggressioni che ogni giorno subiscono gli appartenenti della Polizia Penitenziaria ed legate alla gestione di detenuti con problemi psichiatrici e quelli attinenti alle REMS”.
La situazione delle carceri nel Lazio
Prosegue il Segretario Generale della FNS CISL Lazio: “In alcuni casi, addirittura, alcuni compreso garanti detenuti, parlano di discariche sociali. Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), pubblicati nel sito del ministero della Giustizia, alla fine del mese di luglio, quando generalmente le presenze in carcere diminuiscono leggermente, il numero dei detenuti nei 14 istituti penitenziari del Lazio è pari a 6.209, 29 in più del mese precedente (al 30 giugno erano 6.180). Di questi, 2.281 sono stranieri, 419 le donne. I detenuti condannati non definitivi sono 803, quelli definitivi 4.581. Dall’inizio di quest’anno il numero detenuti nel Lazio è dunque cresciuto di 276 unità”.
Le recenti aggressioni agli agenti della Polizia Penitenziaria
Racconta Costantino: “Basti pensare che solo nel periodo 29 luglio al 12 agosto c.a. si sono verificate varie criticità tra cui 2 aggressioni nel Carcere NC Rieti – 3 nella CC Regina Coeli – 1 nella CC Viterbo mentre un altro detenuto è salito domenica scorsa e per protesta su una Gru al NC CC Rebibbia.
2 aggressione Rieti (8/8/2023)
2 aggressioni cc Regina Coeli (29/07/2023)
1 aggressione Viterbo (5/8/2023)
1 detenuto salito su GRU qual NC Rebibbia (6/8/2023)
1 aggressione cc Regina Coeli (12/08/2023)”.
Quali misure servono?
Conclude Costantino: “Per la Fns Cisl Lazio occorrono urgenti e radicali interventi perché il personale è stremato e così non si può continuare. Basta con le passerelle servono ora come non mai solo atti concreti. Dalle condizioni delle carceri si misura il grado di civiltà della nostra Repubblica ma non occorre dimenticare che chi opera nei penitenziari deve poter lavorare in serenità e questo non risulta a oggi ed purtroppo non compreso da chi, invece, dovrebbe intervenire e risolvere la problematica. Come Fns Cisl Lazio possiamo dare un ulteriore contributo da un altro punto di vista e far capire meglio le problematiche che si verificano nelle carceri del lazio e allo stesso tempo le criticità che vivono gli stessi detenuti”.