Ospedale San Camillo da record a Roma. Negli ultimi otto mesi, all’interno della struttura sanitaria di Monteverde, sono avvenuti ben 50 trapianti di fegato. Mai un ospedale di caratura internazionale aveva raggiunto un così elevato numero di interventi in questo campo, dimostrando nuovamente l’eccellenza di questo spazio interno alla sanità romana e della Regione Lazio.
San Camillo da record: 50 trapianti di fegato in otto mesi
Sono 50 i trapianti di fegato effettuati al San Camillo negli ultimi otto mesi, ben 700 invece quelli complessivi in questa pratica. Nella parte della chirurgia dell’addome e in particolare del fegato, l’Ospedale romano si dimostra una vera eccellenza sia livello italiano che internazionale. Un obiettivo che rende molto soddisfatti il Polo Interaziendale Trapianti della struttura ospedaliera, che ambiva a questi risultati da diverso tempo.
Il 700esimo trapianto di fegato al San Camillo di Roma
Il 50esimo trapianto di fegato degli ultimi otto mesi, si è svolto in una sala operatoria del San Camillo nella notte tra venerdì e sabato. L’intervento è stato eseguito dall’equipe di Chirurgia Generale e Trapianti. La delicata operazione, tra le altre cose, è stata anche il 700esimo trapianto di questo organo svolto all’interno della nota struttura ospedaliera nel cuore di Monteverde.
Il POIT un’eccellenza internazionale
Non solo il numero degli interventi, ma anche la qualità con il quale vengono effettuati al fegato. Il POIT con questi numeri si dimostra un’eccellenza imbattibile sul piano del prestigio sanitaria, raccogliendo oggi gli omaggi dell’Italia e soprattutto dei medici di calibro internazionale.
Nella Regione Lazio, il POIT ha raggiunto ben 66 trapianti di fegato, divenendo di fatto l’ospedale che esegue più interventi di questa tipologia in tutto il territorio regionale. Sono stati effettuati, inoltre, anche interventi multiorgano, anche con cuore non battente. La scorsa settimana, è stato effettuato un trapianto su un paziente HIV positivo, compiendo questo difficile intervento per la 23esima volta nella storia dell’ospedale.