Detenuti dietro le sbarre, ma connessi con i social network. Di questi giorni la notizia di una nuova figura nel mondo del digitale, ovvero quella del “detenuto influencer”. Pur rinchiuso nel carcere per scontare la propria pena, il carcerato attraverso uno smartphone si fa trovare online. Qui, per passare il tempo, oltre a pubblicare stati, fa anche dirette su Instagram o inserisce fotografie della sua esperienza in struttura circondariale.
I detenuti influencer in carcere
Un nuovo modo per parlare del carcere al mondo, il tutto in presa diretta. Il detenuto vuole raccontare la propria esperienza, facendo entrare – virtualmente – le persone nelle case circondariale e raccontando elementi inediti di questi spazi dove scontare delle pene. Il tutto è completamente illegale, considerato come il carcerato si serve di un smartphone entrato di nascosto per fare la propria attività social.
I casi dei detenuti influencer in Italia
Il caso più emblematico in Italia, in questo momento, lo troviamo a Napoli. Diversi detenuti hanno trovato la simpatia del pubblico nelle loro pubblicazioni dal carcere, dove postano i loro momenti spesi a scontare una pena all’interno di una cella. Qui scattano foto, fanno video, cercano di mettersi in contatto coi propri parenti per dire “Cari, sono vivo e va tutto bene”.
Il lato oscuro dei detenuti influencer
Se da una parte raccontano il carcere attraverso i loro telefoni, quello stesso mezzo può diventare anche il “cavallo di Troia” per mandare messaggi ai clan di riferimento. In Italia, infatti, il grande pericolo può essere quello di veicolare messaggi per coordinare un’azione criminale col proprio gruppo di riferimento, oltre poi a mandare tutta una serie di messaggi subliminali noti solo a chi vive di camorra, mafia e malavita. Tra queste dimensioni, un post social per ribadire la propria egemonia criminale su un determinato territorio nonostante la galera, pubblicando stati che simboleggiano “Io sono ancora qui e comando”.