Sapete da dove proviene il nome di Testaccio? In molti oggi conoscono questa zona di Roma, nota anche per la movida e per i suoi locali, ma forse non tutti ne conoscono le origini del nome.
Testaccio rappresenta nella Roma “moderna” il ventesimo Rione della Capitale ed è ricompreso, dal punto di vista amministrativo, nel Municipio I, ovvero quello del centro. Si snoda ai piedi di una collina artificiale e un tempo rappresentava la zona portuale dell’antica Roma e vicino ai magazzini. Scopriamo allora questa zona più da vicino andando a capire come questo bellissimo quadrante si sia sviluppato nel corso dei secoli e cosa è possibile visitare oggi (e alla fine dell’articolo anche un’interessante informazione su un piccolo teatro scavato nelle cantine che non tutti conoscono).
Perché si chiama Monte Testaccio
L’origine del nome è chiaramente latina. Monte Testaccio è noto infatti anche con il nome di Monte dei Cocci in quanto “Testae” significa cocci, per l’appunto. Il monte stesso è formato da accumuli di frammenti di anfore particolari, olearie, che venivano utilizzate per trasportare le merci e poi sistematicamente scaricate dopo essere state svuotate nel vicino porto sul fiume Tevere. Gli studiosi fanno risalire questo processo tra il I secolo avanti Cristo e il III d.C. creando questa vera e propria montagna artificiale alta circa 54 metri e con una circonferenza di un 1km.
In altre parole monte Testaccio rappresenta quella che potremmo definire come un’antica discarica utilizzata per smaltire rapidamente quegli scarti che poi venivano ricoperti di calce per eliminare gli inconvenienti causati dalla decomposizione dell’olio presente all’interno delle anfore. Il che, paradossalmente, ha fatto nel tempo poi da collante per la coesione e stabilità della collina. Si stima che al suo interno ce ne siano almeno 25 milioni (fonte: Wikipedia).
La storia in breve
L’area di Testaccio si estende dall’area pianeggiante posta a sud dall’Aventino e a est del Tevere. L’accumulo di una così grande quantità di cocci fu possibile soltanto grazie ad un’attenta e meticolosa sistemazione: alcuni riportano il marchio di fabbrica, i cosiddetti titulus pictus, ovvero delle scritture commerciali indicanti il nome dell’esportatore. Il porto dell’Emporio era situato nella sponda del fiume Tevere in corrispondenza di via Romolo Gessi rappresentava il terminale finale per lo scarico di merci e materie prime che arrivavano nella Capitale.
Una volta terminata la sua funzione come sito di accumulo, di fatto, di “rifiuti”, nel medioevo la zona ha iniziato a ricoprire un ruolo diverso, soprattutto come sede di manifestazioni e giochi popolari. Tra i più antichi c’è il ludus Testacie, una sorta di corrida. Verso la fine dell’800 iniziò poi la riorganizzazione urbana che destinò questo quadrante alle attività industriali mentre il rione, come ente Amministrativo, nacque nel 1921 quando venne scorporato dalla zona di Ripa.
Testaccio oggi
Al di là dello sviluppo storico-industriale del quartiere Testaccio però da sempre gode di un’identità popolare tipica propria legata ad esempio anche al mondo del calcio in quanto sede e culla della nascita della AS Rome (qui oggi c’è ancora il famoso Roma Club Testaccio). A Testaccio è dedicato un intero portale web che ne testimonia i trascorsi e il filo rosso che lega passato e presente.
“Un paese all’interno di una città”, questa la sintesi perfetta che ne fanno gli autori. Lo spirito popolare non è mai stato tradito e ancora oggi viene difeso a spada tratta cercando di impedire la perdita di contatto con le proprie radici avvenuta magari in altre zone della Capitale. Un quartiere a misura d’uomo in una grande e caotica città moderna, viene, ancora, aggiunto.
Cosa vedere nel quartiere
Per chi vuole visitare il sito di Monte Testaccio è visitabile previa prenotazione e soltanto per gruppi di persone (le visite individuali sono ammesse ma secondo modalità e un calendario precisi). Tutte le informazioni si possono trovare sul portale della Sovrintendenza Capitolina nell’area dedicata. Ma cosa c’è da vedere inoltre nel quartiere? Ecco qualche spunto utile:
- Fontana Testaccio
- Chiesa di Santa Maria Liberatrice
- Porticus Aemilia
- Campo Testaccio
- Il mattatoio
- Il mercato
Il teatro Documenti di Testaccio
Infine, una piccola “chicca” per i lettori. Non tutti conoscono infatti il piccolo teatro di Documenti presente nella zona, in Via Zabaglia 42. La sua particolarità? L’essere stato ricavato sulle falde del monte Testaccio e scavato nelle antiche cantine settecentesche ormai in disuso. Il teatro è stato progettato e realizzato da Luciano Damiani, uno dei più innovativi scenografi del ‘900, ed è davvero unico nel suo genere, definito come un “vero e proprio gioiello architettonico”. La struttura annulla la classica divisione tra palco e platea creando atmosfere davvero uniche.