Nel corso delle ultime settimane il litorale è ripiombato nella paura. A destare non poca apprensione nei cittadini le frequenti deflagrazioni verificatesi a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. Prima a Fiumicino – vicino il locale “Cacio e Pepe” – poi a Dragona e lo scorso 12 agosto ad Ostia, davanti il ristorante La Bussola. A seguito dei fatti sono partite le indagini della Direzione distrettuale Antimafia, la Dda. Ora, la pista seguita dagli investigatori punta allo spaccio di droga e alle piazze di Ostia. A riguardo è bene precisare che si tratta di ipotesi, di supposizioni sulle quali si stanno attualmente concentrando gli sforzi di polizia e carabinieri coordinati, per l’appunto, dalla Dda.
Bombe carta esplose a Ostia, escalation pericolosa: interviene la Dda
Le ipotesi dietro alle esplosioni avvenute sul litorale
Tuttavia, una prima linea investigativa sembra ora esser stata tracciata. Ci sarebbe, pertanto, un’unica firma, una sola mano dietro gli ordigni esplosi sul litorale. Circostanze dietro alle quali si fa largo l’ipotesi di una guerra scoppiata all’interno di uno dei gruppi criminali. Forse un vuoto di potere ai vertici, che mette in evidenza un equilibrio precario quanto delicato tra nuovi e vecchi padroni. Traendo un attimo le fila, dunque, le esplosioni avvenute nei giorni scorsi segnerebbero non soltanto un avvertimento ma traccerebbe anche una precisa geografia nel cuore del quadrante sud di Roma.
Le indagini
Ora, gli sforzi degli investigatori si starebbero concentrando sui gruppi criminali e le famiglie che si spartiscono il mercato della droga tra la cittadina lidense e l’hinterland. Dal clan Fasciani a quello degli Spada ma non solo. Nella complicata geografia criminale della di Ostia sono da tenere in considerazione anche i nuovi gruppi criminali che da tempo stanno cercando di conquistare un posto nelle piazze di spaccio. C’è poi un’altra traccia seguita degli investigatori. Infatti, solamente pochi giorni prima che le bombe carta tornassero a farsi sentire sul litorale, gli investigatori della Squadra Mobile avevano dissotterrato da un campo di Fiumicino un carico di 85 chili di coca purissima, dosi che poi sarebbero andare a rinfoltire il mercato romano. Il giallo sulla loro destinazione resta aperto, così come gli interrogativi su tutta questa vicenda.