Novantacinque anni e un caratterino tutto da ricordare. A. G., anziana residente del quartiere Serpentara, a Roma, rimarrà impressa a chiunque l’abbia conosciuta: parenti, amici, colleghi del calzaturificio dove lavorava e anche malviventi. Tutti quelli a cui ha impedito di compiere delle truffe telefoniche, tra le tante che avvengono in questo periodo ai danni degli anziani. Diversi i tentativi di raggirarla ma, dall’altra parte della cornetta, nessuno ci è mai riuscito nonostante l’età.
L’ultimo caso di truffa poco prima che la donna morisse, venerdì 4 agosto, quando la donna ha esultato per l’ultima volta per il benservito ai truffatori. L’ultimo in tutti i sensi. Nonostante la lucidità di spirito, la signora si è spenta durante il weekend del 5 e 6 agosto all’Ospedale Villa San Pietro.
Nonna detective viveva alla Serpentara
L’età per A.G. è stata solo un numero, perché quanto a scaltrezza ha dato filo da torcere ai truffatori. A chi la contattava, spacciandosi per parente, rispondeva stando al gioco, ma mai abbassando la guardia. Suo figlio racconta, al Corriere della Sera, che fosse più furba dei malviventi, dal carattere deciso e altruista.
Sventare le truffe telefoniche, in cui purtroppo inceppano molte persone fragili, la divertiva. Venerdì scorso era stato proprio suo figlio ad assistere all’ultimo furto sventato: due ragazzi erano stati bloccati da una pattuglia dei Carabinieri davanti alla porta di casa dell’anziana.
La “nonna detective” non ha perso tempo per metterli in difficoltà, chiedendo ai truffatori via telefono i nomi dei congiunti per farli desistere. A quanto pare la sua furbizia deve averli incattiviti, perché i malviventi hanno bloccato la linea impedendole di chiamare il 112 e di contattare le Forze dell’Ordine, sostituendosi al numero di emergenza. Si sono finti persino un finto operatore e un finto carabiniere, disposto a raccogliere la denuncia direttamente a casa della signora.
Una donna brillante, tra vip e soddisfazioni
La lucidità alla signora A.G. non è mai mancata. Una donna brillante che sarà ricordata quest’oggi alla chiesa di Serpentara, dove alle 12 si terrà l’ultimo saluto di amici e parenti. Famiglia numerosa originaria di Catanzaro, A.G. era figlia di un militare della Croce rossa, trasferitosi a Roma. Aveva cominciato a lavorare in un calzaturificio di via Sistina, lì aveva incontrato fortuna e raccolto soddisfazioni professionali. Nella sua lunga carriera aveva realizzato scarpe per vip come Totò, Rita Hayworth, principesse e altre nobildonne. Persino le Sorella Fontana, che avrebbero voluto il suo talento tutto per loro. Al datore di lavoro l’idea non piacque: una donna troppo brillante non si la lascia sfuggire così. Ben presto però A.G. ha scelto di dedicarsi alla famiglia, la stessa che oggi ne racconta le avventure di una vita, un carattere che difficilmente sarà dimenticato, tantomeno dai truffatori alla Serpentara.