Si riapre l’indagine sulla morte di Leonardo Lamma. Il giovane morì in un incidente motociclistico ad Aprile 2022, per una violenta caduta dal proprio motociclo. Per tutto, la colpa di quell’incidente fu addebitata a una delle tante buche che si trovano lungo corso Francia. Tutti tranne i periti tecnici che difendono il Comune di Roma, che invece parlerebbero di un sinistro non legato a dissesti stradali.
Leonardo Lamma non morì per una buca a corso Francia
L’esito dei periti tecnici è severissimo: “Non è colpa di una buca la morte del ragazzo 19enne”. Una condizione che ha spinto i pm addirittura a chiedere l’archiviazione sul caso Lamma, avendo delineato come la strada non abbia alcuna responsabilità sul decesso del giovane. Secondo la Procura di Roma, il Comune di Roma Capitale non vedrebbe responsabilità nel decesso di Leonardo, considerato come la buca non abbia avuto ruoli rilevanti riguardo la sua caduta dalla motocicletta.
Richiesta una nuova archiviazione sul caso di Leonardo Lamma
Riguardo il caso di Leonardo Lamma, la Procura di Roma arriva per la seconda volta a richiedere l’archiviazione del fascicolo. Tutto ciò riproponendo la posizione espressa precedentemente, ovvero quella legata all’estraneità del dissesto stradale sulle dinamiche della morte del ragazzo. Andando a leggere le motivazioni dell’archiviazione, “Leonardo sarebbe caduto dalla propria motocicletta per dinamiche non imputabili alla condizione della famosa strada romana”.
La perizia sul caso Lamma
A portare avanti la perizia tecnica dell’incidente di Leonardo Lamma, è stato il consulente Attilio Moroni, vigile urbano e geometra, definito inoltre un esperto di incidenti stradali. Secondo la sua analisi, che probabilmente darà adito a ricorsi sulla vicenda, le condizioni della strada capitolina non hanno influenzato in nessun modo l’esito della caduta. In tal senso, il rattoppo stradale presente su corso Francia non avrebbe in alcun modo generato nessun incidente stradale nella zona di Roma Nord.