Continua l’indagine sulla morte di Francesco Vitale. Al momento, gli sviluppi hanno portato a richiedere, da parte della Procura, il giudizio immediato per i due uomini indagati di averlo sequestrato e probabilmente portato al suicidio per le sevizie ricevute. Come ricordiamo, il pr pugliese morì in circostanze misteriose dopo essersi lanciato da una balconata nel quartiere di Magliana.
Morte Francesco Vitale, chiesto il giudizio immediato per gli arrestati
Al momento, il giudizio immediato è stato richiesto solamente per i due uomini. La donna, peraltro compagna di vita di uno dei due soggetti, che è stata arrestata nelle settimane scorse, non ha visto effettuare la stessa richiesta sul suo conto. Secondo le indagini, per lei ci sarebbe solo l’accusa di sequestro di persona, con la posizione ottenuta dopo l’indagine dei Carabinieri coordinata dai pm della DDA.
Il mistero attorno alla morte di via Pescaglia
Il 22 febbraio 2023, un uomo si lancia da una balconata di via Pescaglia. La persona suicida, cadrà giù da un grande palazzo nella zona di Magliana. Dopo i rilevamenti del caso, il corpo senza vita sul manto stradale risulterà essere quello di Francesco Vitale. L’uomo era un pr pugliese, noto in diversi locali della movida romana. Attorno alla sua dipartita, secondo le indagini, potrebbe nascondersi un vecchio debito di droga mai saldato, che a distanza di settimane lo avrebbero portato a morire.
L’azione della Procura sulla morte di Francesco Vitale
La Procura di Roma sarebbe certa dell’affidabilità delle proprie indagini. Proprio nelle ultime ore, ha richiesto il giudizio immediato per D.F. e S.P., ovvero i due uomini arrestati proprio per la misteriosa morte del pr. Per loro, al momento l’accusa sarebbe quella di sequestro di persona a scopo di estorsione, con l’aggravante del decesso della vittima. Una situazione che, nel giro di poche settimane, potrebbe vedere ulteriore luce dopo il processo condotto dal giudice.