Omicidio Diabolik. L’assassinio del 53enne Fabrizio Piscitelli ha generato un vero e proprio terremoto nella malavita romana, rompendone di fatto gli equilibri. Ora, se i pubblici ministeri sembrano avere pochi dubbi sul presunto autore materiale dell’omicidio di uno dei narcos maggiormente influenti della Capitale, a restare insoluto, senza risposta, un’altra importante domanda: chi è il mandante dell’omicidio? Interrogativo al momento senza risposta e che a seguito di un’incombente richiesta di archiviazione, almeno per ora, potrebbe restare tale. Ricordiamo che i fatti si sono verificati il 7 agosto del 2019, quando Piscitelli è stato raggiunto da un colpo alla nuca al parco degli Acquedotti.
Omicidio Diabolik, parla l’autista: “Ho visto la pistola sulla tempia di Fabrizio Piscitelli”
L’omicidio di Diabolik e la richiesta di archiviazione
Inizialmente i magistrati avevano individuato tre alti ufficiali della mala romana. Tre, dunque, le personalità che avrebbero progettato l’assassinio del loro rivale che, nella ricca piazza di spaccio romana, stava acquisendo sempre più spazio. Pista quest’ultima alla quale gli investigatori hanno lavorato fino all’8 febbraio scorso. Ora, come riporta Repubblica, sui mandati del brutale omicidio di mafia consumatosi nell’ultimo decennio a Roma pende, infatti, una richiesta di archiviazione. “I legami dei predetti tra loro, nonché con l’esecutore materiale venivano evidenziati nel corso delle indagini e compendiati in diverse note della polizia giudiziaria che ne permettevano di cointeressenze e relazioni tra costoro in merito all’omicidio di Piscitelli”. Tuttavia, “l’intervenuta scadenza del termine massimo delle indagini non permette la ricerca di ulteriori elementi di prova utili per corroborare gli elementi acquisiti”.
Aperte le domande sui mandanti
Si chiude, quindi, senza una risposta un importante capitolo della vicenda e l’interrogativo circa i mandati dell’omicidio di Diabolik resta aperto e, almeno per il momento, senza soluzione. Sulle persone che avrebbero organizzato un omicidio importante per la “geografia” della storia criminale capitolina non sono stati in fatti raccolte prove utili e quindi, per ora, la partita sui mandati dell’efferato gesto è chiusa. Rimane sul banco degli imputati “solo” il presunto esecutore materiale dei fatti.