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Bullismo nella scuola vip, “Chiamavano mia figlia cotoletta di m***a”: la denuncia dei genitori di una 14enne

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Buone notizie per il mondo della scuola: stanziati quasi 48 milioni per il Piano annuale degli interventi del sistema educativo regionale.

Una situazione surreale quella che si è venuta a creare in una scuola a via della Farnesina, a Roma. Una studentessa, originaria di Milano, sarebbe stata costretta a fuggire da Roma in quanto bullizzata dai suoi compagni di classe. E tra le motivazioni, oltre alle sue origini, ci sarebbe anche il fatto che la ragazza avrebbe lasciato uno dei ragazzini più ambiti dell’intero comprensorio scolastico. La denuncia arriva dalla mamma della ragazza, che giunge anche dopo la relazione da parte dell’istituto.

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Roma, via della Farnesina. In una delle scuole più rinomate della zona avviene un fatto increscioso. Un’alunna viene costantemente bullizzata dai suoi compagni di classe. Sia per il fatto di essere milanese. Ma anche e soprattutto, perché avrebbe lasciato uno dei ragazzini più ambiti di tutto il comprensorio scolastico. Ragioni per le quali, da quattro mesi a questa parte, ogni qualvolta che entrava in classe veniva apostrofata con frasi del tipo “cotoletta di m***a“, “tornatene in quel posto di m***a“. Ma anche: “C’è puzza di m***a, apriamo le finestre“. O il classico coro da stadio: “Un solo grido, un solo allarme, Milano in fiamme“. Insomma, una situazione che giorno dopo giorno stava diventando insostenibile.

Il ritorno a Milano

E c’è di più. Sembra che l’istituto, di fronte alle lamentele dei genitori della ragazza, non abbia mosso un dito. In una relazione, la scuola ha solo scritto che quelle cantate dai ragazzi in classe erano solo canzoni da stadio, senza offesa per la dignità dell’altrui persona. La madre della ragazza ha invece sporto denuncia e ha raccontato l’accaduto. Come riporta Repubblica, sua figlia era arrivata persino a pensare di volersi suicidare. E allora, l’unica soluzione possibile era la fuga da Roma e il ritorno a Milano: “Andiamo via sconfitti. A Milano mi aspetto persone che almeno non potranno tacciarci di avere un accento diverso dal loro“, ha detto la mamma della ragazza.

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