Davvero ampia l’udienza di pubblico, il successo che il film Barbie ha riscosso nel corso delle ultime settimane. Record di incassi al botteghino per la pellicola che narra le avventure di una delle più iconiche bambole di sempre. Di Barbie, come ampiamente descritto nel film, ne esistono differenti tipologie, ognuna delle quali incarna le aspirazioni professionali (ma non solo) delle donne. Abbiamo dunque una barbie medico, una barbie stereotipo – peraltro protagonista del film – una barbie giornalista, una barbie impegnata in politica e moltissime altre. Ora, la popolarità della celebre bambola di Mattel non conosce limiti e viene applicata a diversi settori della vita quotidiana.
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Le simpatiche versioni di Barbie e l’ironia degli utenti in rete
A fare capolino sui social delle divertenti immagini che hanno come protagonista proprio la celebre bambola, declinata in due simpatiche versioni. Nella fattispecie, abbiamo a che fare con “Barbie versione Roma – Lido” e “Barbie ore d’attesa” – versione Circumvesuviana. Un modo ironico quello trovato dagli utenti per stemperare e sdrammatizzare sulle difficoltà, facendosi anche qualche sana risata, e i disagi che i pendolari delle due sopracitate linee devono affrontare quotidianamente. In entrambe le immagini, infatti, l’iconica bambola è in attesa del treno, a simboleggiare un po’ l’odissea con la quale devono fare i conti i viaggiatori. Insomma, un modo leggero e simpatico per prendere le cose con filosofia e dimenticarsi, anche solo per un attimo, dell’inconvenienti che si presentano lungo il viaggio.
I commenti
Ora, com’è facile immaginare, le foto hanno fatto subito il giro del web e i commenti degli utenti non si sono fatti attendere: “Barbie aspetta e spera”? ed ancora: “Barbie rassegnata?”. Insomma, l’ironia pare fare la parte del leone anche se qualche commento maggiormente serio non è certamente mancato: “In comune c’è l’assenza di treni in stazione” ed ancora, chi si chiede di chi sia la paternità dell’idea affermando simpaticamente di “aver copiato dalla Vesuviana”.
Foto: Mario Calise