Nel periodo dal 31 luglio al 3 agosto, i Reparti della Guardia di finanza hanno intensificato, sull’intero territorio nazionale, i controlli in materia di trasparenza dei prezzi di carburanti praticati al consumo. I Finanzieri hanno eseguito 234 controlli, 22 nei confronti di impianti autostradali e 212 a distributori della rete stradale. Sono 240 le violazioni complessivamente contestate: in 126 casi è stata riscontrata la mancata o difforme esposizione dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati. Sono 114, invece, le irregolarità rilevate in materia di obbligo di comunicazione dei prezzi al Ministero delle imprese e del made in Italy.
Caro benzina, ecco dove costa più in Italia: “Non ci sono condizioni per nuovo taglio accise”
Lotta ai ‘furbetti’ dei prezzi dei carburanti: la Guardia di finanza in azione
E’ stato avviato qualche giorno fa un ulteriore piano d’azione della Guardia di finanza denominato ‘prezzi carburanti 2023‘. E’ accompagnato da direttive del Comando generale per una “immediata intensificazione degli interventi in tema di trasparenza” sulla benzina. Lo ha annunciato la Guardia di finanza in un documento presentato alla Commissione attività produttive della Camera, dove ha sottolineato la collaborazione con l’Antitrust a cui vengono segnalati elementi in merito a possibili condotte lesive della concorrenza o costituire pratiche commerciali scorrette.
Controlli serrati ai distributori di tutta Italia
Le attività ispettive sui prezzi saranno orientate prioritariamente verso gli operatori connotati da profili di rischio individuati dal nucleo speciale antitrust, assicurando una adeguata presenza ispettiva sulla rete autostradale. Il documento riporta che, sul controllo dei prezzi, sono stati eseguiti nei primi sette mesi dell’anno, 7.564 interventi, contestando 2.375 violazioni alla disciplina, delle quali 746 per mancata esposizione o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 1.629 per omessa comunicazione al ministero.