A Roma non si fanno sconti, anche i morti ‘devono’ pagare la Tassa sui rifiuti. Singolare quello che è successo a un cittadino romano, ormai scomparso ben 15 anni fa. I familiari di quest’ultimo, con grande sorpresa, si sono visti recapitare, nei giorni scorsi, il bollettino per il pagamento della Tari, intestato proprio al capofamiglia che, però, risulta deceduto ormai nel 2008.
L’enorme scivolone commesso dagli uffici comunali di Roma
Un errore singolare, quello riportato dal Corriere della sera, nel quale, nonostante il Comune sia solito svolgere anche controlli incrociati, proprio per non incorrere in errori e anche perché non sfuggano eventuali evasori, si sia reso protagonista di un grottesco scivolone. Uno strafalcione in un ambito già tanto delicato come quello dei rifiuti a Roma che, da tempo, purtroppo sta dimostrando proprio ai suoi contribuenti di essere in grande sofferenza.
Nonostante la morte del contribuente, recapitato il bollettino per il pagamento della Tari
D’altra parte, una volta che l’uomo era venuto a mancare, la famiglia aveva proceduto a tutti gli atti formali dovuti. Avevano richiesto certificato di morte e anche proceduto alla successione ereditaria. Tutto accuratamente documentato. Eppure nonostante i familiari del de cuius avessero rispettato le procedure previste in caso di morte e malgrado, evidentemente, anche l’ente pubblico fosse stato informato del decesso, quest’ultimo ha commesso uno sbaglio, non proprio irrilevante, soprattutto per la povera vedova che si è vista recapitare la Tassa sui rifiuti intestata al marito morto ormai da 15 anni.
L’eccesso di zelo da parte del Comune nell’erogare i bollettini di pagamento della tassa sui rifiuti
Eccesso di zelo, o terribile scivolone, gli uffici comunali deputati a erogare i bollettini per il pagamento della Tari, dimostrando di essere estremamente attenti, in questo caso eccessivamente, a non perdersi proprio nessun contribuente, hanno emesso la bolletta a carico di un suo utente morto nel 2008.