Le urla sono talmente forti da svegliare i residenti. Ancora una volta, nell’ex circolo sportivo di via Mario Ruta, all’incrocio con Franco Storelli e via Domenico Baffigo, a Ostia Ponente, la situazione è fuori controllo. L’ultimo episodio la notte del 4 agosto. Una lite tra alcune persone, tra cui spicca un uomo dal chiaro accento romano.
Siamo nei pressi della baracca. Tutt’intorno rifiuti. Il posto è diventato ormai una discarica a cielo aperto. In tre circondano un uomo. Il romano è furioso, sembra essere il capo. “Te devi sbrigà a dà i mille, hai capito? Daje, daje. Non me fa sbroccà, che te do qualcosa in bocca. Sbrigate”, gli ordina. Poi l’altro, forse straniero, dice in un lamento, come stesse soffrendo per qualcosa che gli stanno facendo dopo averlo gettato a terra e sottomesso: “Adesso basta, pago!“. E di seguito ancora il primo, che incalza: “Sbrigate”, mentre quello che sembra esserne vittima continua a dire, con voce sempre più flebile “Basta…”. È successo tra giovedì e venerdì della scorsa settimana. Ma episodi simili avvengono molto più spesso di quanto si immagini.
Ostia, degrado a Tor San Michele: discariche a cielo aperto e zozzoni che defecano in strada (FOTO E VIDEO)
Degrado a Nuova Ostia
Quello che accade ogni giorno nei pressi dell’ex centro sportivo è cosa nota, anche se non si riesce a fermare il degrado, né tantomeno il continuo traffico di stupefacenti, né quello legato al racket delle occupazioni delle case popolari che si trovano a poca distanza. Un’altro pestaggio è avvenuto sabato mattina.
Attualmente quello che una volta era il bar del centro sportivo, ora una baracca abbandonata, è abitato abusivamente da un senzatetto. Quotidianamente in questa zona si spaccia droga sia di giorno che di notte. L’area viene utilizzata anche dai tossicodipendenti per il consumo degli stupefacenti in tutta tranquillità, senza il timore di incorrere in controlli.
La sera e la notte la situazione peggiora. Allo spaccio si unisce anche il fenomeno della prostituzione. Ragazze – a cui spesso si unisce anche una transessuale – che si “appoggiano” agli spogliatoi del campo per le loro prestazioni a pagamento. E i residenti, sopratutto quando d’estate restano con le finestre aperte, sono costretti a sentire i gridolini dei finti orgasmi da parte delle prostitute e i grugniti dei loro clienti più o meno soddisfatti.
La brutta fine dello stadio Morandi
Ma il degrado non è solo in quel posto. Un altro centro sportivo abbandonato a pochi passi di distanza, l’ex campo Morandi, è nelle stesse condizioni del circolo del tennis. L’area era un tempo un centro sportivo fiore all’occhiello di Ostia Ponente. Dedicata a Rodolfo Morandi, avrebbe dovuto rappresentare il riscatto sociale per i giovani della zona, che finalmente avrebbero avuto un posto dove andare, evitando così la strada e le sue tentazioni. Ma nell’agosto del 2013 vennero bloccate tutte le attività: la Curia, infatti, si era riappropriata dell’area in cui era sorto. L’intenzione era quella di costruirvi una chiesa, progetto però che non è mai andato in porto.
Il risultato è stato l’abbandono più totale: da una parte l’impossibilità di riprendere le attività sportive, dall’altra nessuna intenzione da parte del Vaticano di andare avanti con il progetto di costruzione della chiesa. Ad approfittarne sbandati e senzatetto, che ne hanno fatto la loro sede. In poco tempo il posto è diventato una discarica a cielo aperto, luogo perfetto per traffici illeciti di ogni tipo. Due anni fa un grosso incendio è divampato partendo probabilmente proprio dai rifiuti presenti nella struttura, estendendosi all’esterno e colpendo anche un’auto parcheggiata in via Marino Fasan.
“Abbiamo paura”
La situazione dell’intera area negli ultimi mesi ormai è degenerata rispetto al passato. I residenti ormai hanno paura. “È un continuo via vai di persone che spacciano a tutte le ore. Spesso la notte si sente gridare, litigano tra di loro, non si sa per quale motivo. Non si vive bene in questo modo”. Sono state inviate mail e pec al Municipio per richiedere un intervento risolutivo. “Non è possibile che nessuno faccia niente. Così come ci accorgiamo noi di quello che accade, se ne dovrebbero accorgere anche i nostri amministratori. C’è una vera e propria discarica. Già questo dovrebbe spingerli a intervenire. Chiediamo anche maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine: qui non si vede mai nessuno”.
“Chi vive nella casupola continua a portare rifiuti che si accumulano poi all’esterno. E l’odore, adesso che è estate e fa caldo, è insopportabile“, proseguono i residenti esasperati. “Qui i problemi, quindi, sono di diverso tipo. Sia di ordine pubblico che di degrado ambientale”. L’appello, per quanto riguarda i rifiuti, è al presidente del X Municipio Mario Falconi e a tutti i componenti del Consiglio. “Non ne facciamo una questione politica”, spiegano i cittadini, “semplicemente così non si può continuare a vivere. Chiediamo che qualcuno intervenga in maniera decisa e risolutiva, non a chiacchiere. Venite qui, fatevi una passeggiata nelle diverse ore del giorno e della notte e rendetevi conto con i vostri occhi: solo così potrete capire cosa stiamo vivendo”.
La risposta delle istituzioni
“Con il Direttore del Municipio abbiamo studiato la situazione. Nell’area dove è avvenuta l’aggressione è vive uno straniero di cui i servizi sociali si sono occupati più volte per dargli assistenza, che puntualmente rifiuta”, ha dichiarato ai nostri microfoni il Presidente del X Municipio Mario Falconi. “Adesso vorremmo quindi fare due cose. La prima è quella di andare nuovamente con i servizi sociali sul posto per cercare di trovare una sistemazione a questa persona. La seconda, anche se non spetterebbe a noi la competenza riguardo la pulizia, riguarda la bonifica dell’area. Stiamo infatti vedendo con l’ufficio decoro urbano quali passi seguire per far togliere il gran cumulo di rifiuti”.