Paura in un campo scout, dove i ragazzi sono stati presi d’assalto da un orso. Nonostante il terrore, i giovani hanno ben capito di trovarsi a casa dell’animale, ovvero nell’aperta natura e che la reazione della bestia, trovando estranei nel suo habitat, fosse completamente normale. Una linea sostenuta anche dal direttore del Parco Naturale, che ovviamente ha preso le parti dell’orsacchiotto.
L’orso che assale il campo scout
L’episodio è avvenuto nel Parco Nazionale d’Abruzzo, dove un orso ha deciso di mandare via degli scout che avevano accampato nella sua zona. A sostenere le difese dell’animale, a sorpresa sulle pagine de La Repubblica, è lo stesso direttore dell’area naturale: “Capi scout irresponsabili. Hanno messo le tende in casa sua. Si sa che gli orsi scendono a Lecce nei Marsi passando dalla Guardia. Lo scoutismo è responsabilità. Chi guidava il gruppo di ragazzini ha dimostrato di non averne”.
L’attacco all’accampamento dei ragazzi
L’orso ha deciso di “cacciare gli indesiderati ospiti” nella notte tra sabato 29 e domenica 30 luglio, riuscendo pienamente nel tentativo di spaventare a morte i ragazzi. L’animale, goloso per sua natura, ha puntato subito contro la tenda con le riserve alimentari. Tanto è bastato per rimandare in tenda i vari scout sul posto, quasi tutti con un’età di 12 anni e solo con i responsabili più grandi.
Lo spavento dei boy scout
Ai giovani è bastato rientrare nella tenda, peraltro in silenzio, per far calmare l’orso. È bastato un gesto emblematico, che peraltro ha dimostrato la grande intelligenza di questo animale. Intelligenza che, almeno in Italia, viene sempre più sottovalutata in queste bestie. Eppure, senza nessun ferito ma solo procurando tanta paura, l’orsacchioto ha fatto ben comprendere come non gradisse la compagnia umana, tantomeno poi quei bambini che gli avevano invaso la casa e soprattutto la quiete che solo la natura può riservargli.