Prosegue l’Odissea dei taxi fantasma a Roma: code interminabili e attese senza fine per chi attende un transfer a Termini. Il tutto sotto alla cappa di caldo che soffoca Roma, con disagi alla viabilità a causa degli stop della Metro A (chiusa alle 21 per lavori) e nel pieno dell’estata romana, con picchi di turisti dopo anni di lockdown.
L’offerta taxi continua a languire, così a Piazza dei Cinquecento, fuori dalla stazione Termini, si ammassano persone e valige in attesa della prima vettura libera, con tempi anche di 40/50 minuti. Se poi le attese sono nei festivi o di sera, si aggiungono anche i rischi sulla sicurezza, considerato che la stazione è spesso area di bivacco, furti e degrado. Un caos che non offre una bella cartolina di Roma, in una città che si appresta alla sfida del Giubileo 2025, ma sempre più scadente sul piano di servizi e mobilità, soprattutto durante lo sciopero dei mezzi.
Il Governo s’interessa, il Campidoglio propone la “doppia guida”
Dopo le polemiche delle scorse settimane, il Campidoglio ha provato a mediare con la ricetta della “doppia guida” per i mezzi bianchi di Roma. Una soluzione che funziona all’estero, ma non trova il consenso dei tassisti romani.
Dal 23 giugno le “seconde guide” proposte dall’amministrazione Gualtieri consentono ai conducenti volontari di iscriversi al portale Taxi Web. In questo modo a fine turno, il taxi può essere preso in carico su prenotazione da un altro guidatore. La misura, se funzionasse come a Milano, sbloccherebbe secondo il Sindaco Gualtieri l’equivalente di 1000 nuove licenze. Peccato che i taxisti romani storcono ancora il naso.
Mani legate anche per il Governo Meloni, che si è ritrovato a gestire la patata bollente insieme all’Amministrazione di Roma Capitale. Matteo Salvini, ministro alle Infrastrutture, ha detto chiaramente che “sulla vicenda serve convocare un tavolo”, in un momento storico dove le sigle sindacali sembrano prendere le distanze dall’agire politico del segretario leghista e da tutto l’Esecutivo italiano.
Stretta di Gualtieri sui taxi
C’è da dire che se la “doppia guida” rappresenta comunque un palliativo e non risolverebbe definitivamente il problema nella Città Eterna, quantomeno limiterebbe i disagi per cittadini e turisti. Il sindaco Gualtieri crede comunque nella riuscita della trattativa con i sindacati dei taxi capitolini, con cui urge trovare un accordo considerando l’aumento esponenziale di persone che la Capitale si prepara ad accogliere per l’Anno Santo. In un’intervista di pochi giorni fa a Radio24, Gualtieri ha precisato che per le nuove licenze taxi ci vorrà più di un anno perché è una procedura complessa, che deve intervenire sul Centro storico, gli scali e le periferie, le aree che più sono penalizzate da una mobilità a singhiozzo.