Si chiamano trasfertisti. Si tratta di bande, ben coordinate, solitamente provenienti da Napoli, che per l’appunto agiscono in trasferta. Il fenomeno, conosciuto per lo più come partenopeo, si è diffuso soprattutto in ordine ai furti di orologi di lusso, come i Rolex. Ora, a giudicare dalle precise indagini svolte dai carabinieri del Comando Provinciale di Roma, le attività più di tendenza tra i trasfertisti sembrano essere le truffe agli anziani. L’ultimo arresto in ordine cronologico e che ha destato scalpore, infatti, è quelle di poche ore fa ai danni di un 21enne napoletano. Che peraltro si trovava già ristretto per reati analoghi.
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Una serie allarmante di arresti per truffe agli anziani
Dal Comando Provinciale di Roma i militari fanno sapere che: “L’arresto di cui diamo notizia oggi è solo l’ultimo di una lunga serie eseguiti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma per le truffe agli anziani. Sono stati infatti conseguiti importanti risultati operativi che hanno consentito di arrestare centinaia di persone e dimostrare come la criminalità napoletana gestisca batterie di malviventi che raggiungono la Capitale per mettere in pratica questo odioso reato“. Per questo, oltre ad una logica repressiva, gli agenti hanno iniziato una intensa attività di prevenzione, mediante informazione mirata. “A riguardo, nell’ottica di una sempre maggiore partecipazione del carabiniere come attore sociale, molte sono state le iniziative intraprese per aiutare le fasce cosiddette deboli della società con la distribuzione di un dépliant, con un decalogo di semplici consigli che aiutano il cittadino a non rimanere vittima di una truffa, nelle parrocchie, nei centri anziani, nelle farmacie“, aggiungono infatti le forze dell’ordine.
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L’ultima azione dei trasfertisti
L’arresto del 21enne di cui sopra è arrivato dopo una azione in trasferta che ha dell’incredibile. Infatti il giovane napoletano, in collaborazione con un complice, ha truffato una anziana per più di 3500 euro. Mesi fa, infatti, l’85enne sporse denuncia raccontando di aver consegnato contanti e carta di credito a un uomo che si era finto carabiniere. Ciò perché, secondo il racconto della donna, avrebbe voluto evitare l’arresto della figlia in conseguenza di non meglio specificati debiti non pagati per dei pacchi in giacenza presso l’ufficio postale. Grazie alle attività inquirenti il cerchio si è poi stretto attorno al giovane.