Rapporto spiagge 2023, il Lazio nel mirino per composizione e suolo rispetto alla metamorfosi del terreno dopo gli eventi.
Il cambiamento climatico ha colpito il Lazio non solo sul piano delle condizioni atmosferiche. Gli eventi legati al tempo hanno modificato la composizione sabbiosa di circa l’86% rispetto al passato. Lo dice il rapporto spiagge 2023 che parla chiaro in merito alle percentuali di soluzione salina e non solo presenti nelle spiagge italiane. Il Lazio è quello che presenta più mutazioni in tal senso considerando anche la vastità del Litorale.
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Questo significa che il tipo di sabbia è cambiato anche rispetto alle qualità esterne: prima erano spiagge più bianche, ora sono maggiormente ferrose. Quello che potrebbe essere considerato un espediente per la tintarella, in realtà è un campanello d’allarme per quello che ci aspetta sul piano del terreno. Maggiore concentrazione di ferro indica che il territorio – anche quello sabbioso – è più soggetto a cambiamenti e sovvertimenti.
L’accelerazione di questi processi è l’ultimo effetto controproducente della mole di calore a cui siamo sottoposti nostro malgrado. La prevenzione, anzi: la gestione del problema (perchè ormai per prevenire è troppo tardi) passa anche dalla qualità delle spiagge. Le Bandiere Blu persistono, ma ci sarà presto dell’altro con cui fare i conti. I calcoli, però, non sempre piaceranno: i primi 10 anni sono alle spalle, quindi il margine per rientrare dagli eccessi legati alla morfologia del territorio è ancora più sottile.