La nostra società non è a misura di single. La prima casa da soli, l’autonomia nel districarsi tra le vicissitudini quotidiane e, più in generale, tutti quei tasselli che compongono il “diventare adulti” in Italia diventano realtà sempre più avanti nel tempo. Le rivelazioni di Eurostat del 2022, danno da pensare. L’età media di coloro che vivono da soli si attesta a 29,9 anni, contro i 26,5 anni rispetto alla media europea. A ciò, si potrebbe obiettare che è possibile optare per la convivenza di coppia ma i numeri sui single nella Penisola rappresentano una bella fetta di torta e non possono esser certo trascurati.
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La vita di coppia costa meno ma…crescono i single in Italia
Ad oggi, infatti, il 14% della popolazione italiana vive da sola: si tratta, numeri alla mano, di 8.364.000 individui tra single, separati e vedovi che hanno scelto di non risposarsi. Numeri che – rispetto ad 11 anni fa, quando i single erano 7.433.000, quasi un milione in meno – sono in netta crescita. Nonostante ciò, non si può certamente dire che i single in Italia abbiano vita facile. Tutt’altro. Nel Bel Paese, infatti, le differenze con la “vita di coppia” sono tangibili in numerosi e quotidiani aspetti dell’esistenza, quali ad esempio: i costi per la casa, l’auto, la spesa, le vacanze. Ancora, le camera singole in hotel costano più di una matrimoniale e le pratiche, comode ed anti spreco monoporzioni presenti nel banco frigo del supermercato, al netto dei loro vantaggi, hanno un costo per alcuni single off limits rispetto, invece, alla competitività dei “formato famiglia”. Voci che a fine mese pesano sul portafoglio dei single italiani e che, secondo una ricerca di Moneyfarm, spendono ogni mese 570 euro in più rispetto ad una coppia che divide le spese.
La social card
Ad avallare la tesi che l’Italia non sia un paese per single anche l’ultimo provvedimento dell’esecutivo: la social card. Quest’ultima consiste in una tessera rilasciata da Poste Italiane dal valore di 382,50 euro che è possibile spendere per l’acquisto di generi alimentari contro il carovita. Tuttavia, i beneficiari della misura sono individuati tra cittadini che fanno parte di nuclei familiari composti da almeno tre persone e con un indicatore Isee non superiore a 15.000 euro. Condizioni, dunque, che di fatto escludono non sono i single ma anche le coppie, e i single con un figlio a carico.