Un vero e proprio dress code istituzionale. Un richiamo per ricordare a chi entra in Consiglio regionale di rispettare il decoro nell’abbigliamento. “Non ci si può presentare in consiglio regionale in bermuda e infradito. Fa caldissimo, ma parliamo pur sempre di una sede istituzionale”.
Infradito, inaspettato quel che potrebbe accadere se le indossi troppo spesso
Regione Lazio, il dress code e il richiamo al regolamento
Come scrive sul proprio sito online il quotidiano ‘La Repubblica’, a via della Pisana i vigilantes sarebbero disperati, perché ogni giorno si trovano a discutere con chi, in calzoncini e ciabatte, pretende di entrare non rispettando il ‘dress code’. Quindi è arrivato il richiamo dalla segreteria regionale dell’ente, con la richiesta di rispettare la delibera dell’ufficio di presidenza del 2019: “Si rammenta che con la deliberazione dell’Ufficio di presidenza del 20 febbraio 2019, è stata adottata una disciplinare per l’accesso alla sede e utilizzo degli spazi del Consiglio regionale del Lazio“, si legge nella lettera inviata ai consiglieri e agli addetti ai lavori dal Segretario generale vicario della Pisana, Vincendo Ialongo. Nella missiva si ricorda che, appunto, tale disciplinare, tra le altre cose, ha voluto regolamentare l’accesso alla sede consiliare stabilendo che “non è consentito l’ingresso a persone abbigliate in modo non decoroso, non confacente al luogo e che ne impedisca l’identificazione”.
Quindi l’invito al “personale in servizio nelle strutture del Consiglio, a voler garantire il pieno rispetto delle disposizioni”.
I vigilantes sono disperati
In ogni caso, il dress code dei visitatori e dei rappresenti politici, è diventato un problema non solo per i vigilantes che non sanno più come imporsi per far rispettare la delibera, ma anche per la stessa aula consiliare. Infatti, fanno notare alcuni esponenti, è stato proprio il vice presidente del Consiglio, il leghista Pino Cangemi, a richiamare i colleghi consiglieri, in un paio di occasioni, invitandoli a utilizzare la giacca in Aula.