Il trasporto pubblico locale incrocia nuovamente le braccia: le iniziative di protesta si moltiplicano, come cambia la viabilità del 24/07.
Settimane complicate attorno al trasporto pubblico locale: la categoria incrocia nuovamente le braccia. Previsto, infatti, uno sciopero nella giornata del 24 luglio della durata di 4 ore. Protesta promossa e organizzata dai sindacati USB: l’iniziativa è nazionale, per questo anche il territorio della Capitale sarà interessato con relativi cambi alla viabilità. Cosa aspettarsi, dunque, per quanto riguarda la circolazione entro le mura cittadine. La categoria si ferma dalle 8.30 alle 12.30, il dissenso – nello specifico – coinvolge dipendenti ATAC, Roma Tpl e Cotral.
Stop che riguarderà anche collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento. Veniamo all’accessibilità: durante lo sciopero, nelle stazioni della rete metroferroviaria aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale. Non funzioneranno neppure le biglietterie. I parcheggi di interscambio, invece, resteranno aperti. Così come i servizi di biglietteria on-line. Le motivazioni della protesta sono il mancato aggiornamento contrattuale: le associazioni sono in protesta da mesi, in abbinata allo sperpero di risorse registrato in appalti e subappalti pubblici in cambio di servizi – si legge nel comunicato ufficiale – ritenuti di scarsa qualità.
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Le associazioni di categoria, pertanto, richiedono un miglioramento delle condizioni professionali e deontologiche sul piano non solo del contratto, ma anche in relazione alla tutela della qualifica. Non vogliono, in altre parole, essere lasciati a loro stessi. Il Sindacato USB era sceso in piazza, con motivazioni analoghe, anche nel mese di febbraio. A distanza di 152 giorni le cose non sembrano essere migliorate, ma anzi parrebbe esserci ancor più necessità di far sentire la propria voce.
In un periodo come questo dove il trasporto è l’unico rifugio dal caldo torrido: gli spostamenti, spesso, sono l’unica fonte di salvezza. A maggior ragione, scioperare in giorni di natura emergenziale assume un altro significato: se possibile, anche più determinante.