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Turista rapinato sulla scalinata di Trinità dei Monti: autore arrestato dopo 14 anni a Trieste

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Un cittadino marocchino termina la sua latitanza dopo quattordici anni vicino a Trieste. Nel 2009 scippò un uomo a Roma.

A volte ritornano. O meglio; li prendono. Anche dopo 14 anni di libertà ingiustificata. È accaduto in località San Giovanni di Duino, vicino a Trieste. Prima di arrivare nel capoluogo friulano un autobus della ditta Flixbus è stato fermato in autostrada, la A4. E lui, un cittadino marocchino quarantanovenne, ha probabilmente subito capito cosa stava per accadere. Le forze dell’ordine, nonostante i tanti anni di distanza dallo scippo di cui si era reso responsabile, lo stavano ancora cercando. Così gli agenti della squadra voltante del Commissariato di Duino-Aurisina lo hanno tratto in arresto e tradotto in carcere a Trieste.

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Nel 2009 scippò un turista giapponese a Roma

I fatti sono presto detti. Il nordafricano nel 2009 si trovava a Roma. Insieme ad un complice si rese responsabile di un furto con strappo ai danni di un turista giapponese. La scalinata di Trinità dei Monti, si sa, è terreno di caccia per la microcriminalità ai danni dei turisti. Scattata la denuncia il marocchino è riuscito a sfuggire alle forze dell’ordine per quattordici anni. La Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma aveva emesso un ordine di carcerazione e la Polizia per tutto questo tempo lo ha cercato senza fortuna. L’uomo deve scontare una pena residua di un anno e pagare la sanzione di trecento euro di multa inflittagli dal tribunale Capitolino. Ora è stato rintracciato addirittura in autostrada su un autobus diretto a Trieste e, dopo le operazioni di identificazione, sconterà la pena presso il carcere di Trieste.

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Trieste, l’imbuto dei latitanti

La città di confine non è nuova ad arresti di criminali irreperibili. Tanto che è stata denominata l’imbuto dei latitanti’. I dati ci dicono che nel 2022 sono stati circa sessanta i latitanti in manette a ridosso del capoluogo friulano. Una cinquantina di rumeni, qualche albanese e italiano. Per loro la fuga è terminata nel carcere del Coroneo a Trieste. Il trenta percento dei reati commessi riguarda i furti. Poi rapina, violenza e fatti di droga.

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