I taxi a Roma scarseggiano. La moria di vetture disponibili ha fatto sì che si verificasse un boom inatteso: quello dello sharing.
A Roma scarseggiano i taxi. Le attese interminabili e la penuria di licenze fanno sì che i romani (così come i turisti) siano costretti a trovare delle alternative. Oltre alle piattaforme tecnologiche, impazza anche lo sharing. Pratica importata dall’America che consiste nel noleggio di mezzi elettrici e non. Dalle biciclette ai monopattini, di cui adesso c’è anche la regolamentazione. Un passaggio necessario affinché si colmasse un vuoto normativo che ha fatto impazzire i cittadini nei primi mesi dello scorso anno, quando la circolazione dei suddetti mezzi mandava in confusione romani e non solo.
Ora che la circolazione è stata regolamentata, non dovrebbero più esserci problemi. Infatti la domanda è in costante aumento a fronte di tariffe che variano. I Sindacati di categoria, infatti, chiedono maggiore considerazione. Se non cambiano le tariffe dei taxi la concorrenza torna a essere spietata: lo confermano i numeri che vedono un boom della micro-mobilità. Solo a luglio l’utilizzo delle e-bike è raddoppiato rispetto allo scorso anno.
Emergenza taxi, esplode lo sharing: come cambia la mobilità a Roma
Senza contare l’utilizzo del monopattino, arrivato a toccare il 51% di preferenza in più rispetto al 2022. Dati che dimostrano come a Roma non manchi certo lo spirito di adattamento: appena un tipo di offerta scarseggia, c’è sempre una seconda opportunità. Occorre capire in che misura e per quanto tempo, ma anche secondo le associazioni dei consumatori lo sharing non può più essere sottovalutato.
Le statistiche presenti sul Corriere della Sera attestano come la tendenza potrebbe cambiare la viabilità nella propria interezza. Non solo vetture, ma anche sostenibilità. Gli spostamenti cambiano riferimento e paradigmi nel nuovo che avanza non più (solo) in macchina, ma (anche) a piedi. Il monopattino e la bicicletta ringraziano.