A distanza di settimane riguardo uno scoop inerente alla Pineta di Castel Fusano, torniamo a parlare di emergenza antincendi a Ostia. In tal senso, ritorniamo a parlare di come manchi un adeguato controllo all’interno di questa Riserva Naturale, che in passato fu già devastata dalla portata di imponenti roghi e la forza del fuoco in tantissime sue aree interne.
I grandi pericoli per la Pineta di Ostia
Come avevamo già scritto nelle settimane precedenti, il problema lidense è serissimo. Infatti tra le alte temperature e soprattutto il rischio d’incendi durante l’estate, che un fuoco possa accendersi dentro la Pineta di Castel Fusano è probabilissimo. Dopotutto, l’idea di un incendio dentro questa Pineta, al pari dell’area di Acque Rosse, è un fatto che si ripete puntualmente ogni stagione estiva.
La videosorveglianza spenta all’interno di Castel Fusano
In una situazione dove la potenza del fuoco ha già fatto danni in passato, e anche lo scorso anno, per motivi da comprendere le telecamere di videosorveglianza sono spente. Ne avevamo parlato nei mesi scorsi, con la notizia che aveva indignato residenti locali e soprattutto le associazioni ambientaliste del territorio. Il controllo interno della Pineta di Castel Fusano, infatti, viene tutt’oggi effettuato in una maniera superficiale e soprattutto antiquata per affrontare i concreti pericoli che possono sorgere in caso di incendio.
Dove non arriva Roma, ci pensano i volontari
Lì dove non arriva il Comune e lo Stato, almeno fino a oggi ci hanno messo una “toppa” i volontari. Le associazioni attive all’interno della Pineta di Castel Fusano, infatti, ancora oggi si mettono a disposizione per monitorare l’area naturale, servendosi di droni con fotocamera incorporata. Un primo passo verso la sicurezza, ma che ovviamente ha mezzi limitati in confronto a quella che potrebbe essere l’azione della Stato con le proprie tecnologie e soprattutto le unità a disposizione nelle attività di monitoraggio.