La storia della sensitiva Gisella Cardia nel corso delle passate settimane aveva fatto molto discutere, non mancano di generare polemiche. Ora, in ottemperanza all’ordinanza del comune del 18 aprile scorso, la statua della madonna così come le panche e i cordini posti per il distanziamento sociale durante i mesi dell’emergenza sanitaria, sono stati tolti da via Campo della Rose, restano invece possibili i raduni dei fedeli.
Madonna di Trevignano, respinto dal Tar il ricorso di Gisella Cardia: “Via la tettoia, le panchine e la teca con la Madonna”
La battaglia legale di Gisella Cardia e la sentenza del Consiglio di Stato
Una vicenda che non ha mancato di dare luogo a una vera e propria battaglia legale. Infatti, l’associazione Madonna di Trevignano Ets una volta venuta a conoscenza del provvedimento dell’amministrazione comunale, lo ha impugnato facendo ricorso al Tar. Il tribunale amministrativo regionale, a sua volta, lo ha respinto e così Gisella Cardia e suo marito Gianni si sono appellati al Consiglio di Stato. La sentenza, tuttavia, è rimasta la medesima: tutti i manufatti abusivi presenti nel campo devono sparire. La motivazione di questa “piazza pulita” è da imputare al fatto che nonostante si tratti di una proprietà privata acquistata dall’associazione ad un ristorante del posto, ricadendo all’interno del Parco di Bracciano e Martignano, è sottoposta a vincolo paesaggistico ad esclusivo uso e non ci si può costruire nulla.
I raduni dei fedeli
Se, dunque, i manufatti abusivi devono essere rimossi, discorso diverso vale invece per i raduni dei fedeli. Infatti, quest’ultimi, ogni tre del mese, erano infatti soliti incontrarsi in via Campo delle Rose per attendere i messaggi della Madonna. Messaggi dei quali la Cardia si faceva portavoce e attorno ai quali, nel corso del tempo, ha costruito un vero e proprio business, poi venuto a galla. Ora, stando alla sentenza del Consiglio di Stato, sarà quindi possibile continuare a radunarsi per pregare in modo tale da assicurare in quel luogo la “libertà di culto”.