“Un gruppo di youtuber mi ha ucciso”. È trascorso appena un mese dalla morte di Manuel Proietti, il bambino di 5 anni rimasto vittima di un incidente stradale a Casal Palocco, ma la sua storia è già diventata virale con una delle ultime tendenze TikTok: utilizzare l’intelligenza artificiale per rievocare gli ultimi istanti delle vittime di cronaca nera. Le indagini ancora aperte non scoraggiano così i creator TikTok dal realizzare un avatar di Manuel e, in una sorta di requiem virtuale, strizzare l’occhio alla pruriginosa curiosità delle persone.
L’avatar di Manuel Proietti parla con l’AI: “La mia famiglia è completamente distrutta”
Sul social di intrattenimento compaiono così diversi TiktTok che, utilizzando l’intelligenza artificiale per creare un avatar immaginario di Manuel Proietti, danno voce al piccolo, morto in via Macchia Saponara. “Mi chiamo Manuel Proietti e ho vissuto l’orrore accanto a mia madre e alla mia adorata sorellina Aurora”, recita così il video, raccontando minuziosamente le dinamiche dello scontro, dove si trovava seduto il bambino dentro alla Smart, la corsa per salvarlo fino all’Ospedale Grassi di Ostia e una piccola morale dello stesso Manuel a concludere il macabro contenuto per strappare una lacrima ai followers. Altri tiktok invece si soffermano sulla dinamica dell’incidente, ricostruendo l’impatto tra le due auto con il software come “beamg drive”. Sotto ai video decine di commenti, tra chi si stringe intorno al ricordo della famiglia “completamente distrutta” racconta l’avatar di Manuel, e chi si domanda se forse non sia troppo presto per abusare della storia per qualche like.
Lo youtuber viaggiava a velocità folle? “Andavo a 65km/h”
Riguardo alla difesa di M.D.P., nei giorni scorsi l’avvocato Francesco Consalvi avrebbe insistito sulla ricostruzione dell’incidente, permettendo allo Youtuber di affermare che la velocità della Lamborghini a cui era al volante non fosse di 124 km/h, come riportato dai media, ma molto moderata, di circa 65km/h. Anche la precedenza rappresenta un fattore importante per una svolta nel caso. La Lamborghini dei The Bordeline viaggiava sul rettilineo di via di Saponara senza altre macchine davanti, mentre la Smart che è stata travolta si stava immettendo su via Archelao di Mileto per svoltare a sinistra, quando è stata presa in pieno. Gli inquirenti, servendosi delle immagini che emergono dalle telecamere del Comune e tenendo conto della velocità dei veicoli, di come si sono schiantati, della conformazione del percorso e di altri dettagli salienti per la ricostruzione dell’omicidio stradale, dovranno stabilire se la presenza di un’auto nera davanti alla Smart possa aver avuto un ruolo nell’incidente, contribuendo a ostruire la vista per entrambi i conducenti.