La Procura mette un punto sul caso Massimo Bochicchio: indagine archiviata. Eppure qualcosa ancora non torna nel caso del broker romano schiantatosi con la moto a giugno 2022 contro il muro di cinta dell’Urbe. Per il pm si tratta di un malore improvviso, ma Bochicchio solo pochi mesi prima dell’incidente aveva stipulato due polizze sulla vita. Con quali fondi, se accusato di aver truffato decine di vip? Temeva forse per la sua incolumità?
Tredici mesi di indagini, un mistero da risolvere
Per il sostituto procuratore, Alessandro Di Taranto, la morte di Massimo Bochicchio non è assoggettabile all’ipotesi di istigazione al suicidio, ma a un malore sopraggiunto mentre era alla guida. Bochicchio si sarebbe sentito male mentre era in sella alla sua moto il 19 giugno 2022, perdendone il controllo e schiantandosi contro un muro di cinta in via Salaria 875. I testimoni raccontano che l’uomo quel giorno stava percorrendo la via in direzione Centro e che abbia svoltato verso destra, una mossa che gli è risultata fatale. Tuttavia, secondo la perizia tecnica svolta da un ingegnere incaricato dalla Procura, il motociclista viaggiava su un tratto di strada apparentemente tranquillo, pianeggiante, con un manto stradale in buone condizioni e a una velocità di 70-80 km. Dalle ricostruzioni agli atti, quindi, sembrerebbe un incidente stradale collegato a un problema di salute, anche perché dagli esami tossicologici di Bochicchio non è emerso nulla che porti a pensare all’uso di alcol o droghe.
Considerato il trascorso del broker, ci potrebbe essere molto di più che in questi 13 mesi di indagini non è emerso. In primis, le due polizze assicurative che Bochicchio avrebbe stipulato per coprire “il rischio di morte”. Il giorno dopo l’incidente, l’uomo avrebbe dpvuto deporre in un processo, in cui era imputato per esercizio abusivo della professione finanziaria, accusato di dover restituire 600 milioni di euro ai suoi clienti, tra cui Conte, El Shaarawy ed Evra. Al momento dei fatti, il broker era agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, poteva usufruire di un permesso per uscire di casa solo dalle 10 alle 12, per motivi di salute.
La conferma di Pm e moglie: il corpo carbonizzato è di Bochicchio
Non ci sono dubbi, a ogni modo, che il corpo carbonizzato ritrovato a giugno 2022 appartenga a Bochicchio. La conferma arriva dalla moglie, l’ex Miss Italia Arianna Iacomelli, che lo ha riconosciuto tramite un tatuaggio di un Apache sul braccio destro. Anche il medico genetista della Procura, che ha incrociato i campioni biologici del Dna del cadavere col fratello Tommaso Bochicchio, è sicuro che si tratti del broker. Se però non c’è ombra di dubbio sulla sua identità, i conti non tornano sulle sue ultime scelte. Perché stipulare delle polizze? Che stesse male? O temeva per la sua incolumità?