Roma, ormai da tempo, è sepolta dai rifiuti. Tra un commissariamento proposto dal sindaco Gualtieri e nuove manovre aziendali per far tornare in carreggiata AMA, l’azienda capitolina addetta al decoro prova ad assumere nuovi addetti allo spazzamento. Una situazione che, destino vuole, ha creato caos anche lì: per 100 posti disponibili, oggi si contano almeno 2.300 domande di lavoro.
Ama prova a risolvere il caos rifiuti di Roma
Scadono oggi i termini per la presentazione delle domande per diventare “addetti allo spazzamento”. Tante domande quelle giunte, che si stimano su un numero superiore alle 2.300, all’azienda dell’Ama in risposta alla selezione pubblicata dalla stessa municipalizzata per diventare degli apprendisti spazzini. In questi giorni, con mesi di emergenza rifiuti, coi cassonetti strapieni e incendiati e l’Ama alla disperata ricerca di nuovi mezzi e uomini da mettere per le strade capitoline, ecco che i rinforzi potrebbero arrivare dall’ultima selezione dell’azienda, che cercava appunto nuovi apprendisti spazzini con cui integrare le proprie unità.
Gli apprendisti spazzini di AMA
Cento posizioni, per giovani tra i 18 e i 20 anni (30 non compiuti) che l’azienda impiegherà – il prima possibile – direttamente sulle strade. «La durata dell’orario di lavoro – avvisava Ama – è fissata in 38 ore settimanali distribuite su 6 giorni lavorativi e su turni diurni e notturni, collocati indifferentemente in ciascun giorno della settimana ricomprendendo, pertanto, la domenica».
Le mansioni degli “aspiranti spazzini”
Nei fatti, come scrive Ama gli apprendisti avranno «compiti di spazzamento manuale e attività accessorie (quali ad esempio, vuotatura cestini, raccolta foglie eccetera); raccolta manuale, anche con modalità porta a porta e con raccolta meccanizzata al servizio di autocompattatori e spazzatrici, oppure si può prevedere l’utilizzo di strumenti tecnologici come palmari per informazione alla cittadinanza sul corretto conferimento dei rifiuti, anche a persone che non parlano l’ italiano ». E le domande sono in effetti arrivate: ben 2.300, più o meno. Ora si formerà la laurea e poi, spera Ama, i nuovi addetti potranno entrare in servizio.