Dai fumetti ai cartelli stradali, la vita in un disegno. Se ne va a Roma Michele Iocca, storico disegnatore e fumettista italiano, divenuto famoso per essere stato colui che ha realizzato i disegni della segnaletica del Codice della strada tuttora in uso nel nostro Paese.
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Dal 1937 a oggi, sempre con una matita in mano
Già a soli 12 anni, nel 1937, Michele Iocca inizia ad interessarsi al disegno artistico. Si trasferisce a Roma insieme alla sua famiglia dove, su pressione del padre, si iscrive a una scuola per geometri. Ma nel 1943, per sfuggire alla guerra, torna a Calascio, in Abruzzo, suo comune di nascita, dove diventa anche renitente di leva e per questo viene condannato a morte. Qualche mese dopo rientra a Roma, dove vive nascosto in casa. Da lì in poi, inizia la sua vita artistica: grazie alla conoscenza con un giornalista de ‘Il Messaggero’, conosce i fratelli Palombi, editori di opere artistiche, per i quali disegna illustrazioni per alcuni volumi. Collabora inoltre alle riviste ‘Carosello‘ e ‘Campanello’, così come alla realizzazione delle testate ‘Bambola’ e ‘Lupettino’ e realizza serie come ‘Crestarossa’. Nel 1952, durante il periodo di servizio militare a Pinerolo, conosce l’editore Paravia, che resta colpito dai suoi disegni: Iocca realizza alcune illustrazioni per un romanzo e chi lo ha conosciuto afferma che era quasi impossibile vederlo senza una matita in mano. Alcuni anni dopo, però, a causa anche degli scarsi guadagni, Iocca si iscrive al Genio Civile, dove resta fino alla pensione nel 1990. Da lì in avanti continua a collaborare con diversi editori firmandosi ‘Nat‘.
Iocca e i disegni della segnaletica del Codice della strada
È alla fine degli anni Cinquanta che Michele Iocca inizia a disegnare la nuova segnaletica stradale per il nuovo Codice della strada in Italia, che sarebbe stato poi promulgato nel 1959. In un’intervista rilasciata nel 2018 e pubblicata su YouTube dal canale “Guida al Fumetto Italiano”, Jocca racconta quei momenti: “Nel 1959 ci fu il nuovo Codice della strada. Mi chiamarono dal Ministero, conoscendo la mia fama, e fui il disegnatore ufficiale del nuovo Codice della strada. Tutti i segnali che voi vedete, nuovi allora, li ha fatti il sottoscritto. Quando attraversate il semaforo e vedete sul semaforo l’omino colorato, pensate a me. E diventai ricco allora, perché mi dettero in cambio di tutto il lavoro una copia del libretto del Codice della strada e una matita“.