Zerocalcare invita di nuovo i suoi fan a conoscere il Tiburtino Terzo, chiedendo loro stavolta di scendere tra le strade di Roma. Dopo il successo della serie “Questo mondo non mi renderà cattivo”, uscito su Netflix lo scorso 9 giugno, il fumettista romano torna a parlare del quartiere del IV Municipio per una finalità benefica, chiedendo agli appassionati di mollare telecomando e raggiungerlo l’11 luglio dal vivo.
“L’11 luglio a Tiburtino Terzo (praticamente davanti alla metro Santa Maria del Soccorso) ci sta l’ultimissima occasione dell’estate a Roma per parlare della serie”, annuncia Zerocalcare. L’evento sarà condotto in via informale dallo sceneggiatore Emiliano Rubbi e sarà presentato l’artbook ispirato alla serie. “In più ci sta pure Giancane e la possibilità di fare domande e dire se v’ha fatto schifo al cazzo”, aggiunge l’artista.
Meet and greet per un’opera benefica
L’evento dell’11 luglio annunciato da Zerocalcare è finalizzato ad accendere i riflettori non tanto su “Questo mondo non mi renderà cattivo”, ma sui servizi di cui ha bisogno il quartiere, il fil rouge di tutta la serie. Durante il firmacopie, sarà infatti inaugurata l’apertura della nuova sede di un’associazione locale. “Allora è un’iniziativa benefit per sostenere l’apertura della nuove sede dell’associazione V Zona e delle loro attività sul territorio (ambulatorio sociale, ripetizioni e corsi professionalizzanti gratuiti, biblioteca popolare etc.)”, spiega Calcare, anticipando per trasparenza la sottoscrizione a supporto delle attività.
Come prenotarsi all’evento
Per partecipare all’evento è necessario registrarsi al seguente doodle compilando tutti i campi: https://forms.gle/jc5HqQcJqRqSa3R26
Per quanto riguarda il firmacopie e la possibilità di parlare con Zerocalcare, l’artista cerca di frenare subito l’entusiasmo delle centinaia di fan che già scalpitano per incontrarlo. “È altresì l’unica situazione romana in cui viene presentato l’artbook della serie, se uno ci si vuol fare disegnare un armadillo può farlo lì dopo la chiacchierata”, con l’ironia che lo contraddistingue però, aggiunge che non c’è nessun obbligo a comprare le sue opere, basta essere lì. “Ovviamente vale sempre la regola che se non ve volete comprà il libro potete portà un pezzo de carta, un fazzoletto, ‘na tovaglietta, ‘na pelle de daino… Ma se c’è tanta gente bisogna tenere la regola solo un armadillo veloce, e uno a testa. Se non viè nessuno invece, possiamo fa come cazzo ci pare”. E se poi fa troppo caldo, c’annamo a pja er gelato, con panna.